Forse perché quelli lì hai ancora lì, sulla scrivania, sul letto, sul comodino: aperti, pieni di segnalibri, ancora caldi insomma.
Invece quelli brutti ti viene voglia di cercarli su internet per vedere se solo tu l'hai trovato, beh, così brutto.
Cate, io Matteo Cellini, Fazi Editore, 2013 |
Di Caterina, 17enne obesa, anzi "cicciona", infelice come ogni adolescente di questo mondo, irritante, egocentrica. Infelice.
Caterina a scuola odia i suoi compagni di classe perché sa che ridono tutti di lei, a casa, dove tutti sono besi come lei, è felice ma sa che la loro felicità è una farsa perché loro sono non-persone, diverse dagli altri e per questo non potranno mai essere veramente felici perché nessuno li accetterà mai per come sono. Prova è la madre che si è dovuta accoppiare con uno della sua stessa specie.
Caterina ha solo due amiche, la nonna e la professoressa. Ci sarebbe anche Anna, ma Cate sa che le sta vicino solo perché vuole farsi vedere, solo perché prova pietà per lei e per questo l'ha soprannominata Anna l'Annoievole.
Il mondo dei libri e le materie scolastiche sono le sue uniche consolazioni, in attesa della vita vera.