giovedì 14 marzo 2013

Ancora sui libri della Newton Compton, sul valore del libro, della letteratura e dei lettori

In questi giorni è stata molto calda la discussione riguardante l'iniziativa della Newton Compton, libri a 0,99 euro.
"Libri unici a meno di un euro. A distanza di più di vent’anni dai mitici centopaginemillelire, che in dieci anni vendettero circa 60 milioni di copie, tornano i libri di piccolo formato a € 0,99. Classici della letteratura mondiale, ma anche romanzi contemporanei di autori stranieri di grande successo, e infine romanzi inediti di autori bestseller italiani."   



Il dibattito è partito da un tweet di Einaudi che diceva che iniziative di questo tipo sono pericolose perché si rischia di non produrre più letteratura.
Ho seguito l'intero dibattito con vivo interesse. Prima su Finzioni che ha rilanciato l'argomento ed è partita una discussione nei commenti, poi sul blog della Leggivendola, quindi su quello della  Lettrice Rampante. Infine sono incappata in altri post interessanti, questo e questo.
Non ho voglia di ripetere quanto già detto da me e da altri nei commenti, ma piuttosto vorrei fare un riepilogo dell'intera faccenda.
La mia sensazione infatti è che siamo fondamentalmente tutti d'accordo, solo che non ci si riesce a capire perché ognuno guarda al dibattito secondo il suo personale punto di vista, quindi guardiamo anche ai libri della Newton Compton in prospettiva diversa.
[Io per prima mi sono lasciata influenzare dall'attività di promozione-alla-lettura]
 Riassumendo.

Il prezzo dei libri
Da tutte le discussioni mi pare che un punto fermo sia che nessuno è disposto a spendere tanto se in cambio ha solo edizioni scadenti e, a volte, anche contenuti scadenti.
Ovvero. Ok la Newton Compton è il cinese dell'editoria (vedi commenti Finzioni), libri mediocri a poco prezzo, però, sempre rimanendo nel paragone, ci sono editori che ti vendono sempre cinesate facendoti pagare il doppio.
Mi sembra comunque che in generale si sia disposti a spendere il giusto (a volte anche tanto) se il libro lo merita, quindi con buona impaginazione, curato dal punto di vista grafico, senza refusi e con una buona traduzione. Quest'ultimi però non si possono stabilire su due piedi. E qui entra in gioco la reputazione della casa editrice, che vuol dire molto.
Ad esempio se io, a scatola chiusa, dovessi scegliere di comprare (non leggere!) tra Mondadori e MinimumFax preferirei di sicuro quest'ultima (come altri credo, o no?), perché il suo impegno e la sua competenza in fatto di libri sono ultra-noti.
L'iniziativa della Newton Compton può far paura solo alle grosse, perché le persone cui mirano sono più o meno quelle cui propinano i libri per modo di dire ( Barbara D'Urso?), ma sopratutto perché quegli editori non hanno costruito un rapporto di fiducia con i lettori, scottati diverse volte da certi libri e certe edizioni.

La Newton Compton

Sui libri della Newton Compton si è creato un po' di caos.
Per alcune persone libri del genere minano la letteratura vera, abbassano il livello culturale del libro, sono sinonimo di decadenza e presto faranno scomparire l'editoria.
Per altri (tra cui io) invece potrebbero essere un'occasione per far comprare Seneca insieme al detersivo dei piatti, sperando che magari quella persona abbia l'illuminazione.
Io non credo che iniziative del genere minino davvero la cultura alta, perché credo che la persona-tipo che si avvicina ai libri a 0,99 generalmente se ne frega del lavoro editoriale, di chi costruisce i libri etc etc. Se ne frega nel senso che ignora, non sa quasi nulla, è una persona che passava di lì per caso.
Chi parla di decadenza culturale credo che confonda i target: la Newton Compton non credo punti a quei lettori che sanno com'è fatto un buon libro(noi?), credo che punti agli altri possibili lettori, a chi ti compra l'inserto nel giornale perché tanto costa solo 0,50€-0,99€-1€.
Chi è appassionato, forte lettore, addetto del settore sa tante cose. Sa ad esempio che un libro a 1€ è puro marketing, una provocazione. Sa che magari la traduzione non sarà il massimo. Sa che anche l'impaginazione magari sarà fatta in qualche modo. Non credo assolutamente che un lettore così si lasci abbindolare da iniziative del genere e da domani compri esclusivamente libri a 1€ o compri solo un certo tipo di libri (mi riferisco ai 9,9). Magari ne comprerà qualcuno -come me- ma non vuol dire che d'ora in avanti se non trovo un libro a meno di 5€ non comprerò mai più libri.

Ma il prezzo conta davvero?

No.
Come ha detto la Lettrice Rampante i libri classici si trovano a poco prezzo se si cerca bene, si possono prendere in biblioteca, gratis.
Inoltre come si dice in Cronache dalla libreria "Ancora una volta non è, a mio parere, una questione solo di prezzo."
Questi libri da 0,99 € non credo porterà così tanti nuovi lettori, sicuramente qualche lettore forte, però qualcuno potrebbe portarsi a casa Fitzgerald per errore, tentato dal famigerato zero virgola novantanove.
Sono certo che se mettessimo allo stesso prezzo una minestra di legumi e un panino del McDonald's molte persone sceglierebbero il panino. Perché è più gustoso, perché c'è la carne, perché, per molti, il McDonald's è un simbolo, è cool, è fico.(...)
Siamo certi che se da domani i libri costassero 1 euro aumenterebbero i ragazzi che leggono? Io credo di no. Aumenterebbero i pezzi venduti perché chi già legge farebbe incetta di libri. Forse si riuscirebbe anche a convincere qualche nuovo acquirente a leggere ma non credo che sarebbe una cosa così immediata.(...)
Ecco io credo che Newton Compton possa farcela invece. Ad acchiappare qualcuno dico.
In fondo la grafica può essere accattivante per chi non è avvezzo al mondo dei libri. Travestire Seneca con delle farfalline gialle per me è geniale.
Però capisco anche che l'unica che può farlo è la Newton Compton, perché lei è fatta così, è questa la sua identità, in questo si distingue da Einaudi o altri. Se le altre case editrici iniziassero a farlo allora io direi piuttosto che sono quelle ad abbassare il livello culturale del mondo del libro. E' come se nostro fratello si mettesse i nostri migliori vestiti, della nostra taglia, e pretendesse di "stare bene".

La lettura e i lettori di serie A-B-C 
Dalle varie discussioni, dopo vari fraintendimenti, credo che tutti siamo d'accordo che non esistono lettori di serie A-B-C.
Leggere è piacevole e ognuno legge quello che vuole, ma sopratutto credo che leggere anche solo un Harmony sia meglio che guardare Barbara D'Urso che fa le sue faccette.
Credo che a prescindere da quello che si legge, la lettura sia comunque un atto intellettuale, un atto della mente.
Poi  tra i vari tipi di libri esiste la LETTERATURA e la letteratura: leggere uni o gli altri non è la stessa cosa, su questo non ci piove, credo che tutti i lettori ne siano consapevoli.
Ritorno a citare Cronache dalla libreria:
Leggere è fatica, è passione. Non è facile come aprire una pagina Facebook, significa che devi ricavarti uno spazio per te, isolarti dal mondo per poter entrare in un'altra dimensione, devi immaginare i personaggi, la storia. Non la puoi vedere sul cellulare. 
E su questo sono mille volte d'accordo.
Imparare a leggere è una delle cose più faticose. Per noi lettori oramai è un'abitudine, un piacere che non costa alcuna fatica, anzi; ma non per tutti è così.
Per questo anche se la gente legge Harmony, Fantasy, Young Adults, i libri da 1euro, i libri "zenzero e cannella"...per me va benissimo. L'importante è leggere, o almeno iniziare a leggere.
Certo che si potrebbero leggere i classici perché comunque si possono trovare gratis, costano poco, hanno poche pagine...però il punto è che tanta gente non è allenata, non è mai stata educata alla lettura, ha paura di non essere all'altezza di certi libri.

Leggere è come correre
Decidiamo di tornare-in-forma con la corsa: salutare ed economica.
All'inizio, dato che non siamo allenati, al massimo faremo il giro dell'isolato, poi pian piano andremo oltre.
Partiamo con le migliori intenzioni, fatichiamo però siamo un po' orgogliosi di noi stessi. A volte però succede che incontriamo altre persone, più allenate di noi, che ci doppiano e doppiano e doppiano. Chiunque credo si sentirebbe scoraggiato, ma comunque andiamo avanti. A volte però succede che quelle persone velatamente, con sorrisetti finti, ci facciano notare che siamo molto lenti, molto goffi, molto fuori forma.
Il giorno dopo andreste ancora a correre sapendo che ci sono questi stronzi in giro? Io di sicuro no. Preferirei fare qualche esercizio in casa, ma niente di serio. Se invece quelle perone si fossero limitate a fare il classico saluto forse saremmo tornati a correre, e così avremmo superato l'isolato, il paese, i campi...e magari un giorno avremmo potuto fare una di quelle maratone amatoriali di km e km.
Credo che la lettura sia un po' così.
I libri civetta, come quelli della Newton Compton e altri, potrebbero aiutare a prendere la difficile decisione di iniziare, potrebbero essere l'isolato da cui partire per alcuni, per altri la soglia della porta da superare. Poi alcuni si fermeranno prima, dall'isolato non usciranno mai, si accontentano di quei 20 minuti, altri invece potrebbero scoprire di amare l'aria che soffia sulla faccia, i muscoli che pulsano, quella stanchezza appagante.
E un giorno potrebbero arrivare a correre per km e km, ovvero leggere i classici e capirli fino in fondo.

Infine
Continuo a credere che queste iniziative non scuoteranno granché il mondo dell'editoria.
Questo perché tantissima gente, sempre rimanendo nel paragone della corsa, non riesce a vedersi "grassa" o se invece ne è consapevole crede che non tornerà mai in forma.
Per questo motivo io punto tantissimo sui libri facili, dalle trame scontate...cerco di far vedere a quelle persone "grasse" che possono farcela, che i libri non hanno tutti chissà quale significato, che leggere può anche non essere impegnativo, che i libri non sono noiosi.
Il mio obiettivo è spingerli ad alzarsi dalla poltrona, ad aprire la porta e iniziare prima a passeggiare, poi a correre.
Sono infine convinta che i lettori forti, quelli che amano libri, continueranno a comprare laddove i libri sono fatti davvero bene, se questo vuol dire che Einaudi scomparirà... vorrà dire che non ha capito i suoi lettori; credo però che la letteratura continuerà ad esistere, semplicemente gli autori si rivolgeranno altrove visto che i lettori forti già lo fanno.

[ Se qualcuno è riuscito a leggere fino a qua gli regalo una caramella.]

25 commenti:

  1. Prepari la caramella, signorina Morgendorffer :)
    Personalmente non credo che iniziative di questo tipo causeranno le catastrofi paventate da Einaudi.
    Chi li compra questi libri alla fine? I lettori occasionali "da supermarket" o "da ombrellone", credo, in grande maggioranza.
    Come giustamente dici, un bibliofilo accanito ci pensa due volte prima di comprare un libro a 0,99.
    Io ho in casa parecchie edizioni economiche del passato (anni 70-80-90, visto che mia madre all'epoca lavorava in una grafica) e posso dire che la qualità è spesso scandalosa (anche da punto di vista meramente merceologico, alcuni sono quasi impossibili da sfogliare oggi perché vanno letteralmente in pezzi o sono scoloriti).
    Penso che comunque i lettori abituali, che presumo siano la spina dorsale dell'industria, siano abbastanza scafati da riconoscere la qualità del prodotto e regolarsi di conseguenza.

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    1. Sai io sono una bibliofila accanita però uno o due di questi libri li prenderò (tipo Jane Austen e Dostoevskij) ma questi soldi non verranno certo tolti all'acquisto di altri libri. LI prenderò perché sono curiosa di vedere come sono fatti. Se faranno schifo basta, avrò avuto la mia lezione XD! Io non ho mai avuto l'occasione di prendere i famosi millelire..
      Cmq anche alcune edizioni economiche recenti sono di una qualità spaventosamente scadente...un libro regalatomi neanche 10 anni fa(pieni anni 2000) sta già perdendo le pagine...e l'ho toccato pochissimo!

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  2. Sono d'accordo.
    Non ho mai commentato l'argomento ma vedo che tra le blogger va per la maggiore.
    Io mi ritengo neutrale, non ci vedo neanche uno spunto di discussione così interessante, sono sincera. Come hai sottolineato, la lettura è di tutti e per tutti.
    Se un libro di 99 cent riuscisse ad accendere l'interesse in una persona che solitamente non sfoglia più di due libri all'anno è già più di quanto sperato.
    Perchè poi il "seme del lettore" è congenito, sarà conseguenza naturale non accontentarsi più di libro economico e cercare altro (o magari anche no, sono scelte personali ed in quanto tali immuni da ogni giudizio).
    In sostanza non ci vedo nè demoni, nè angeli.
    Tutto questo discorso non ha qualcosa da spartire con il "prendersi troppo sul serio"?

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    1. Concordo, sopratutto con con l'ultima parte. Io all'inizio non ho visto nulla di così eclatante, si trattava della solita operazione di marketing.
      Però prima Einaudi e dopo altri (su twitter) hanno reagito a mio parere in maniera esagerata all'iniziativa, facendo alla Newton Compton un enorme favore credo.

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  3. Voglio la caramella, eh!
    Beh, il riepilogo è assai utile. Anche perché, nelle varie discussioni, è abbastanza palese che siano nati dei finti contrasti per il calderone in cui sono stati buttati gli argomenti tutti insieme.
    Sono d'accordo soprattutto con l'ultima parte. Se qualche casa editrice dovrà soffrire, magari è quello di cui ha bisogno per capire che non sta andando nella giusta direzione. Tra l'altro Lady Susan della Austen è inedito in Italia, possibile che a nessuno sia mai venuto in mente di pubblicarlo?
    E comunque la NC... beh, io non sono d'accordo con la sua politica per una questione di decrescita e spazio nelle librerie. Però so che ha un senso, non sta andando a caso, e infatti 'funziona'. E quando c'è un libro veramente bello se ne rende conto, lo traduce decentemente e lo mette a prezzo più alto.
    Comunque mi stupisce il fatto che alcuni di quelli che discutono - una minoranza, eh - dell'argomento non prendano in considerazione il prezzo ò_ò Come se niente fosse. Come se fosse normale per una casa editrice strafottersene del mercato e piantare un prezzo altissimo sulla copertina. Mah.

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    1. Per quanto riguarda la Newton Compton nelle librerie guarda...non so se posso essere obiettiva perché riesco ad andare sempre solo in Feltrinelli e Mondadori e non sono l'esempio migliore. Io non ho visto così TANTA Newton Compton in giro, quanto piuttosto enormi cartelli con scritto cose tipo "LIBRI IN SCONTO!!!" [i Mondadori sono in sconto e anche qualche Einaudi mi pare]: questi era impossibile non vederli. Che poi anche qua si ritorna al solito discorso: servono ad attirare la gente di passaggio.
      Per il prezzo io ti ripeto, sono disposta a spendere tanto se ho tanto [esempio:alcuni volumi della BaoPublishing, vedi Portugal]...per altri vorrei che fossero più onesti...una soluzione come diceva qualcuno potrebbe essere far uscire le novità subito tascabili...[esempio io volevo La Piramide del Caffè..costa 17€ che fare? Comprerei il tascabile aspettando il tempo necessario, ma riesco a leggerlo prima andando in biblioteca... ]

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  4. sono perfettamente d'accordo sul fatto che comprare seneca con il detersivo sia un bene. insomma, io non capisco i timori. cosa vi pensate, che chi per una vita ha comprato libri adesso si droghi di librini a un euro fino al punto che non comprerà altro? non sarà così. io ho preso un paio di questi, come ho preso i libri a un euro di repubblica, come compro gli einaudi, come compro i libri nuovi e quelli usati a un paio di euro su internet.
    chi compra libri continuerà a farlo, chi non ne compra (e non ne legge) non comprerà neanche questi.
    il mondo dell'editoria non cambierà per dei libretti a un euro, non cambierà per il digitale eccetera. se anche la signora compra il detersivo e poi seneca, non succederà assolutamente nulla di sconvolgente per il mercato generale.

    credo che newton si stia davvero beando tanto della pubblicità gratuita che si sta beccando in questi giorni dai blogger. a me la sua iniziativa non dispiace, non prenderò tutto, ho scelto un paio di titoli e mi bastano, il resto o ce l'ho o non mi interessa. se esce altro di interessante bene, altrimenti niente.

    però credo che molti stiano un pelino esagerando, dando a quest'iniziativa un peso che non ha davvero.

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    1. Chissà invece come sta rosicando l'Einaudi visto che ha iniziato questa discussione.
      Cmq, tu hai detto di aver trovato i libricini in edicola o sbaglio ? Perché sai ho passato diverse edicole (in libreria non riesco ad andare >_>) tra Brescia e Milano e ancora non li ho trovati... T_T

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    2. sì li ho presi in edicola, ma non so se vale perché è un negozio che fa da edicola, ricevitoria, negozio di gadget, cartoleria e tiene anche uno scaffaletto con libri molto variegati, dagli harmony ai libri di cucina e qualche nuovo bestseller.
      quindi forse non fa testo... al supermercato li hai visti? molti li hanno presi lì!

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    3. L'avevo immaginato, infatti le edicole in cui sono incappata sono tipo quelle, che fanno un po' di tutto. Nei supermercati pure ho guardato però nulla. Mah o_ò !
      Vorrei almeno leggere il libro di Jane Austen per vedere come è stato tradotto ..

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    4. io quello l'ho preso ma ancora non l'ho letto... sono piena di nuovi acquisti (tutti usati XD)!

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    5. trovati poi i librini newton?
      in ogni caso volevo dirti che hai un premio sul mio blog! ^^

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    6. Grazie!
      Comunque no...domenica ho cercato ancora una volta alla Feltrinelli della stazione centrale di Milano ma niente. Tra l'altro TUTTI i NC sono nascosti in un angolo del negozio, in bella vista ci sono solo i soliti Mondadori, Einaudi, Feltrinelli, Guanda...mah :/

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    7. boh, sai che è proprio strano? insomma, milano non è mica il paesello sperduto tra le montagne!!!
      provato a chiedere ad altri concittadini dove li hanno trovati?

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    8. Si si, alla fine mi hanno detto di averli presi alla MediaWorld, commissionerò ad altri a questo punto :)

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    9. scusa se mi intrometto, alla feltrinelli della stazione centrale sono proprio sotto il mobile della cassa, mi pare di ricordare al piano in mezzo ai tre, davanti alla cassa vicino alla porta, che davanti ha l'espositore di penne, evidenziatori ecc e sono lì... (mi pare, ma non sono sicurissima, che sia anche la zona dei fantasy) io ho girato più di mezz'ora per trovarli incuriosita xD e non si vedono anche perché sono coperti dalla fila di persone in cassa quindi non ci fai caso...
      comunque il post che hai scritto mi è piaciuto molto, io ho preso un paio di questi libricini e sono contenta perché comunque mi avvicinerò a cose che non conosco e che magari ad un prezzo più alto ci avrei pensato di più se prenderli o meno... anche se immagino che non ci guadagnino molto, visto che dietro a un libro per quanto piccolo c'è sempre un lavoro di grafica, impaginazione, distribuzione e chissà quante altre cose che non conosco..

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    10. Figurati, non disturbi.
      Grazie mille per avermelo detto anzi, io passo spesso alla Feltrinelli della stazione centrale ma non mi era mai capitato di guardare sotto le casse per via della troppa gente appunto.
      Per guadagnare penso che stiano guadagnando abbastanza...hanno fatto una buona campagna promozionale e adesso sono in vetta alle classifiche (fino all'altro ieri era così).

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  5. Ho letto più o meno tutti i commenti qua e là nei link e, oltre la pubblicità per la N&C, mi sembra che si stia alimentando una buona discussione a vantaggio dei lettori, dei blogger (...anche se a ben vedere i commenti si sono ormai esauruti!) L'iniziativa a 0.99 cents è simpatica perchè smuove un pò di cose ma è come se mi suggerisse anche un'altra cosa, una strategia della N&C che dice più o meno questo: "in pratica questi libri ve li regaliamo, ma guardate che con pochi euro in più questa pacchia può continuare perchè potete benissimo comprare gli ebook che costano cmq meno dei cartacei, risparmiandovi il senso di colpa per avere speso troppo".
    Con 0.99 cents un non-lettore o un lettore di tutt'altro (cose molto pubblicizzate che vanno di moda) può permettersi l'assaggio di un Dostoevskij come "Le notti bianche" o "Il grande Gatsby" di Fitzgerald (che peraltro uscirà a cinema tra due mesi e mezzo, perciò andrà molto) con il lusso di poterlo lasciare se non gradisce. È un'iniziativa che mi piace. Del resto esistono anche i libri che escono con i quotidiani, venduti a 3.00 euro circa o poco più, ed è cmq un prezzo molto basso che attira molte persone. Ma mi sa che è un altro discorso.

    A parte questo (1), c'è un dettaglio nemmeno tanto invisibile che nessuno mi pare abbia sottolineato. La N&C sotto il titolo di alcuni libri famosi ha aggiunto la dicitura "Edizione Integrale": in pratica vuole adescare la persona non informata. Di "Le notti bianche" non esiste una edizione integrale che non sia la stessa venduta anche da Einaudi o Feltrinelli, chi non lo sa preferirà questa di N&C trovandoci un motivo in più di soddisfazione nel comprarla. Non è la prima volta che accade, eppure questa mi sembra una furbata un tanto più meritevole di essere notata rispetto al prezzo estremamente basso, perchè non solo l'acquirente non sa del lavoro dietro un libro ma viene anche imbrogliato convincendolo che quello che ha sotto gli occhi è un'edizione più completa e vantaggiosa!

    A parte questo (2), se devo comprare un libro di Dostoevskij cerco di scegliere un'edizione tra Einauidi, Feltrinelli e Mondadori perchè so che offrono anche un saggio introduttivo essenziale per comprendere l'opera.

    ciao.

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    1. Il dettaglio 1 secondo me potrebbe allettare un lettore avveduto, ma sarebbe comunque un controsenso perché un lettore esigente (ad esempio uno studente di letteratura) sa che un libro a 0,99 è solo un assaggio, nulla di più.
      La persona non informata o comunque non avvezza al mondo dei libri non so quanto sia interessata alla dicitura "edizione integrale" ...in passato proprio per allettare questo tipo di lettori altre case editrici avevano fatto libri -sempre classici- dove venivano stampate in colore diverso le "parti che si potevano saltare".

      Per il punto 2 credo dipenda da lettore e lettore. Io i saggi li leggo quando lo studio critico (ma sopratutto chi l'ha scritto) m'interessa molto, altrimenti tendo a saltarli. Queste poi rimangono comunque edizioni "civetta"..io ad esempio per quanto riguarda Seneca tendo a preferire sempre i libri della Bur con testo a fronte, però a persone meno interessate le edizioni della NC vanno benissimo: non sono le prime e non saranno le ultime sicuramente.

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  6. Ho avuto modo di "testare con mano" i libri in questione e li ho trovati ben fatti, soprattutto per il prezzo. Forse è proprio questo il nodo cruciale di tutto. E' una componente fondamentale e la NC ci ha visto lungo a riguardo. Se una persona per poter acquistare un libro può fare a meno di spendere dai 5 euro in su - quando ti va bene - (anche per le opere considerate dei classici e quindi edite ormai da quasi tutte le casi editrici)non ci trovo nulla di male. Ho notato che molte persone sono state tentate dall'offerta (me compreso. Ne ho presi 10 su 12 XD)e anzi, li hanno acquistati per questo. Se questa strategia può avvicinare anche i lettori più restii, allora che ben venga. Peraltro, non solo i lettori non abitudinari hanno optato per questa.

    Davide

    P.S. Complimenti per il blog. Ci sono capitato per caso e posso dire di essere stato fortunato!

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    1. Sono davvero ben fatti ? Buono a sapersi. Secondo me si il prezzo è una buonissima idea. Magari la NC non faceva sul serio nel dire che vuole valorizzare la lettura, però è allettante poter "provare" a prendere un libro per cui spenderesti dai 5 in su.
      Poi beh, spero non diventi la norma ovviamente, spero sia solo un'operazione di marketing occasionale. Tra l'altro molti classici hanno già visto numerose "vesti" diverse, allegati a Repubblica, al Corriere etc etc quindi non credo disturbino tanto...
      Cmq ho visto che alcuni dei libri della NC sono in testa alle classifiche. Chissà...spero proprio che porti nuovi lettori.

      PS. Grazie :)

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  7. Guarda, proprio stamattina in aula davanti a me c'era una ragazza che leggeva "L'arte della guerra" Sun Tzu (NC Live). Questo per dirti che se questa operazione di marketing può in qualche modo accrescere il numero di lettori, allora che ben venga.

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  8. Salve, mi sembra che qui si sia saltato a piè pari, spero di non essermi perso nulla, una questione fondamentale, la traduzione.
    Chi legge Freud o Nietzsche con Newton Compton difficilmente capirà il senso del libro, perché dietro non c'è un lavoro editoriale degno di questo nome.
    Io amo i classici, ma vorrei leggere qualcosa che ripecchi il più possibile il pensiero, l'estetica, la stilistica, dell'autore originale.
    Giorgio Colli e Mazzino Montinari sono considerati i massimi esperti del pensiero di Nietzsche in tutto il mondo, tanto che anno curato anche l'edizione tedesca.
    A me il peccato sembra questo, leggere così parlò Zarathustra, e fraintendere il significato del libro (cosa già possibile con le migliori traduzioni) perché si è voluti andare al risparmio (senza considerare ché in biblioteca puoi prendere in prestito l'edizione Adelphi).
    E questo vale soprattutto per i giovani lettori, già non è facilissimo leggere questi classici e poi riceveranno tantissimi "sgambetti" dalla traduzione scandente di questi testi.

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  9. Il basso prezzo dei libri Newton Compton si vede già quando si sfogliano, sono pieni di refusi, chi legge scritti filosofici o comunque impegnativi meglio scegliere altri editori però per qualche lettura più leggera possono andare bene (Secondo un blogger pare che l'edizione Newton di Madame Bovary sia la migliore del classico di Flaubert).

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