Cappuccetto Rosso e il Lupo |
Il Lupo la vede, le si avvicina, e le chiede Ma dove vai bella bambina. Dalla Nonna? Che brava bambina. Osserva però il cielo, i prati, i fiori, non correre. Ciao ciao! Cappuccetto Rosso così si ferma, si perde per strada, annusa, osserva, sente, raccoglie. Arriva infine dalla Nonna, e, ma che sorpresa, la trova nel letto, malaticcia, le si avvicina, e gnam: la Nonna si mangia Cappuccetto Rosso.
Un Cacciatore, passando per caso, curioso curioso, va a trovare la Nonna, graziosa vecchietta. Fulmini! Non è la Nonna quella! Così senza farsi troppi problemi, apre la pancia al lupo, estrae Nonna e Cappuccetto, riempie la pancia di sassi al Lupo. Tutti si appartano.
Il Lupo si sveglia, sazio, compie qualche passo, sbam, muore.
Il Cacciatore, la Nonna e Cappuccetto Rosso sono tutti contenti.
E' così che tutti conosciamo la storia di Cappuccetto Rosso, con le relative varianti, ovvio.
E' successo che ho letto un libro illustrato di Cappuccetto Rosso, poi un altro, un altro e un altro ancora. Mi ha affascinata lo sterminato mondo delle rielaborazioni degli illustratori a proposito di fiabe e favole.
Quasi tutti si rifanno alla versione dei Grimm ( a grandi linee quella che ho ri-proposto anch'io), penso perché sia la versione "meno traumatica": nella versione di Perrault infatti Cappuccetto muore. Perrault è il primo a fissare con parole scritte la fiaba di Cappuccetto Rosso, la scrive nel 1697, e aggiunge una morale, che voleva essere un ammonimento alle giovani donne ( Perrault alla corte di Luigi XIV doveva aver visto di tutto).
Comunque tra i libri che ho letto ho scelto una storia che secondo me merita davvero di essere letta, dai grandi.
In bocca al Lupo
Fabian Negrin, Orecchio acerbo.
"Mi chiamo Adolfo e sono un lupo."
Inizia così questa fiaba. Parla Adolfo, il lupo, un animale del bosco che mangia altri animali; lui non si considera cattivo: si nutre. Un giorno sonnecchia tra gli alberi, tranquillo, quando sente un fruscio, si avvicina e la vede:
"...Sul bordo del bosco, lontano, avanzava una macchiolina rossa che ogni tanto inciampava nei cespugli ... Era una meravigliosa creatura vestita di rosso. La cosa più bella che avessi mai visto..."
Cappuccetto Rosso. Adolfo la segue, le parla, è emozionato: non sapeva che al mondo potesse esistere una creatura così bella. Le domanda le solite cose da lupo, ma con spirito diverso dalle altre fiabe: Adolfo è sensibile, curioso, pieno di stupore.
In bocca al lupo - Fabian Negrin - Orecchio acerbo |
La storia non cambia: arriva dalla Nonna e arriva Cappuccetto Rosso, un lupo è sempre un lupo. Eppure Adolfo è diverso, questa è la sua versione, anche se i fatti parlano chiaro, lui ha dei sentimenti, emozioni che lo tormentano:
"...Che disperazione! Che rimorso! Avevo appena trovato la mia anima gemella e l’avevo già persa, scappai fuori per ululare il mio dolore alla luna. "
E alla fine arriva il Cacciatore, l'uomo, e Adolfo è pur sempre un lupo, che non aveva mai visto una bambina, e quindi non ha mai un uomo e nemmeno il suo fucile: è un animale ingenuo che non ha mai conosciuto il pericolo dell'uomo.
La storia è sempre la stessa, ma raccontata dal lupo e condita da bellissime illustrazioni.
Fabian Negrin per me non aveva alcun intento pedagogico, ma voleva solo dare voce anche al lupo, raccontare la sua storia: capire perché si avvicina proprio a quella bambina dal cappuccio rosso...le risposte alle nostre domande possono essere quello che non immagineremmo mai.
In bocca al lupo - Fabian Negrin - Orecchio acerbo |
Il libro è solitamente consigliato dai 4 anni in su, ma presenta più livelli di lettura.