mercoledì 2 maggio 2012

Mi ricordavo di Giulia Orecchia...

Venerdì dovevo partire per il lungo week-end. Per rendere umanamente accettabile il mio zaino alla mia schiena (ho la tendenza a infilarci tutto quello che potrei aver voglia di leggere) avevo evitato di prendere i libri che sto leggendo ( Fiesta e Le cronache- Il dominio della regina) per portare solo quelli per lo studio.

Ma passando dalla biblioteca non ho resistito alla tentazione di prendere un libro, da leggere sul treno o in stazione, un libro 'così '...ho scelto un libro per bambini che mi aveva incuriosita: era estremamente colorato e in copertina campeggiava Italo Calvino. Colori e Italo Calvino? Strano.
Beh l'ho preso: letto e guardato.
La storia è carina, semplice semplice, proprio per bambini. Parla di Lodolinda e dei suoi disegni: quello che disegna quando è felice, arrabbiata, triste, annoiata...poi arriva Federico, bambino antipatico che inizia a farle dispetti...e tra i due nasce una guerra di disegni. Il gioco dei bambini: "Tu disegni che...? Allora io disegno che ... ! "
E' una storia che era stata pubblicata anni fa, nel 1977, sul Corriere dei Piccoli. Una storia semplice, dal sapore antico e moderno: i bambini lasciati in casa dai genitori, il figlio antipatico di qualche amico di famiglia con cui forzatamente socializzare, i disegni sui fogli: semplici e colorati.  
Io non so che disegni ci fossero in quell'edizione, ma quelli di questo libro mi hanno ricordato perfettamente i miei disegni sghembi di bambina. Perchè ci sono Lodolinda e Federico che sono i protagonisti, i bambini, disegnati come si disegnano tutti i protagonisti: carini e ben proporzionati. Ma poi ci sono i disegni fatti da loro, che disegnano come ogni bambino: con semplicità, attenzione ai dettagli e improbabili colori. Disegni nei disegni.
Giulia Orecchia_I disegni arrabbiati




I disegni mi sono piaciuti tanto che ho fatto una breve ricerca sull'illustratrice, nome a me già noto.
Sapevo infatti che era la stessa di L'isola del tempo perso di Silvana Gandolfi, libro da me letto e riletto, amato e stra-amato, una vera religione quando avevo 11 anni.
E' un libro di cui un giorno parlerò, tanto, meglio. Comunque mi era piaciuta molto la storia di questo libro, ma anche i disegni, anche se in bianco e nero. 
Rappresentevano perfettamente i personaggi descritti nel libro. Una volta guardati non potevo far altro che immaginarmeli così, come li aveva creati Giulia Orecchia. 
Giulia e Arianna, le protagoniste, dovevano essere proprio così: nei disegni, nel libro, nella mia testa tutti si muovevano con quei capelli, quegli abiti, in quei posti. Ho passato lunghi momenti ad osservare i vari disegni, sopratutto uno mi piaceva, dove comparivano quasi tutti i personaggi. E ho apprezzato tantissimo la cartina, alla fine, dell'isola: sapevo dove far muovere quei personaggi diventati miei.

Comunque ho fatto una breve ricerca dicevo, e ho scoperto che è un'illustratrice molto molto prolifica. Ha disegnato molte -se non tutte- delle copertine della serie Le Ragazzine (leggevo anche queste).
Ma sopratutto è una brava disegnatrice. Mi sono innamorata dei suoi disegni, di nuovo.
Delle Ragazzine ricordo che le storie erano così-così, a volte veramente carine, ma la maggior parte delle volte erano i soliti prevedibili drammi adolescenziali (dove la tragedia era la mamma che non ti portava dal parrucchiere). Due cose erano inconfondibili di questa serie: le copertine rosa shoking, verde acido, giallo limone; e i disegni in copertina, molto fumettosi e fantasiosi. Perchè per disegnare una ragazza diversa per ogni copertina di quella infinita serie occorre davvero molta fantasia. Ricordo che io quando disegnavo (una volta disegnavo) non sapevo mai come vestire i miei personaggi immaginari: quindi rimanevano allegre teste svolazzanti. E invece Giulia Orecchia queste ragazzine le acconcia, le trucca, le veste ... regala loro piccoli significativi dettagli.

Ma oltre le Ragazzine, c'è un mondo. Un mondo di disegni per bambini soprattutto. Dove i colori sono pochi ma intensi, dove le linee sono morbide e affusolate, dove il soggetto è solo una figurina in un paesaggio più ampio che lascia respirare il nostro sguardo e ci lascia immaginare e ricordare a volte:
"Serata nebbiosa a Torino con la nonna"
Anche se i disegni dipendono ovviamente dal libro che deve illustrare.
Filastrocche del buio e del sonno_Paola Parazzoli: Le paure dei bambini , Giulia Orecchia
 Però nel suo blog ogni tanto qua e là lascia qualche disegno, così, per divertimento (credo).
Grandi Pulizie
 E qualche "poesia":

Curiosando il blog ho anche scoperto che ha appena finito d'illustrare un libro, di Silvana Gandolfi: "Il club degli amici immaginari". Ho avuto un fremito perchè ho letto due parole che hanno attirato la mia attenzione: Daniele e Isola del tempo perso. Probabilmente, forse, magari è una specie di seguito, potrebbe fortemente esserlo, del mio libro di pre-adolescenza. Quindi non vedo l'ora di leggerlo. Anche se una cosa mi ha disturbata: la copertina non mi piace proprio. Così scura e tetra, sembra un libro di fantascienza di serie b per bambini. Però ci sono i disegni di Giulia Orecchia e questi si che mi invogliano a leggere questo libro. In bianco e nero, a matita, grezzi ma incisivi. Mi ricordano proprio i libri della Salani, con quella carta giallognola e ruvida, impregnata di storie su storie. Peccato che non esistano più.

Tornerò a parlare di questa bravissima illustratice.
Le illustrazioni le ho prese dal suo blog: http://giuliaorecchia.blogspot.it/
Ha anche un sito, che è più che altro una sorta di book on line: Giulia Orecchia.




3 commenti:

  1. Grazie Silvia, che bello scoprirti e leggere il tuo post!
    Il club degli amici immaginari di Silvana Gandolfi è un seguito dell'isola del tempo perso, ed è un romanzo bellissimo bellissimo davvero!
    Grazie delle tue parole!
    Giulia

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  2. Figurati, anzi, grazie a te :) ! Adesso che mel'hai detto ho ancora più voglia di leggerò il libro

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  3. conoscevo già questa illustratrice... fa cose veramente fantastiche. cmq bel blog! mi iscrivo

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