Uno di quei libri che non credevi potessero essere ancora scritti.
Geniale.
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Il tempo è un bastardo, Jennifer Egan, trad.
Matteo Colombo, Minimum Fax, 2011 |
Di cosa parla ?
E' difficile dire di cosa parli esattamente
Il tempo è un bastardo.
Jennifer Egan non ci racconta
una storia ma tante storie: tanti personaggi diversi che si muovono in epoche e spazi differenti.
Ogni capitolo è una storia, legata in qualche modo a quella prima, a volte da un sottilissimo filo: sottile ma mai tirato.
Comunque, per essere banale-banale: in questo libro si parla del tempo.
Di quello che passa e non ritorna, degli attimi in cui ti chiedi "
quand'è stata l'ultima volta che ho visto il sole?" e ti rendi conto che da allora sono passati 20 anni, dei capelli ingrigiti all'improvviso, dei figli che non sai bene da che parte sono arrivati ma sono qua, di Facebook impietoso, dell'adolescenza che ci ha cambiati per sempre e dello scoprire che non siamo mai andati troppo in là.
E poi, sempre per rimanere terra-terra, si parla della musica, dell'industria discografica e di tutto quello che può ruotare attorno: i chitarristi geniali, i tossici, gli ex-chitarristi geniali, i pr, i giornalisti, le segretarie, le star, le mogli e i figli, certi bambini, i concerti.
Un bel po' di roba insomma.