"Banalmente" perché tendo a scegliere i libri secondo miei personalissimi parametri, come leggere recensioni di persone di cui mi fido o di cui comunque conosco il gusto.
In ogni caso, partivo prevenuta nei confronti di questo libro. Eppure, eppure...alla fine mi son ricreduta. L'ho finito una settimana fa e ne scrivo la recensione solo ora.
Quello che mi ha fatto finire il libro in qualche giorno non è la brevità, saranno un centinaio di pagine, ma la scrittura.
Se tu te ne fossi scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie.Questo è l'incipit che apre il libro e che getta il lettore immediatamente nel mezzo della tempesta. Da queste poche parole capiamo già che: ci sono un marito e una moglie, la moglie è scontenta e ha da rimproverare qualcosa al marito - una scappatella?-, il marito sembra non avere diritto di replica.
Quest'ultima affermazione è stata una delle mie prime impressioni.
Continuando a leggere ci si accorge che lui, Aldo, non ha diritto di replica perché queste sono lettere. Lettere scritte da Vanda, risentita e amareggiata per il comportamento del marito: scappato con una ragazza molto più giovane di lui, abbandonando moglie e figli, due.