venerdì 11 dicembre 2015

Fino all'ultima mezz'ora di Matteo Manera

È un libro che puoi apprezzare quando ogni giorno, per tanti giorni, fai lo stesso identico percorso, la stessa strada. Macchina, treno, moto. Con la mia vita da pendolante un po' mi ci sono ritrovata.

Fino all'ultima mezz'ora, Matteo Manera, Eris Edizioni
Perché è quello che fa Matteo in questo viaggio. 1h di strada per andare al lavoro, in moto; 1.20h in macchina, la strada sempre la stessa: tanta, piena di gente, sempre uguale.

Guidare è un processo che diventa meccanico quando lo fai continuamente. Arrivi ad un certo punto in cui tu non devi fare più niente, è il tuo corpo che agisce, per istinto. Ed è in questi momenti che la tua mente trova il tempo di osservare, guardarsi attorno e pensare. Una parte di te sta guidando, è attenta alla strada, l'altra rimugina. Sulla giornata che deve venire, sui vecchietti cui non dovrebbe più esser concesso uscire dal paese con la macchina, sul paesaggio sempre uguale a se stesso: desolante.

lunedì 2 novembre 2015

Lucca Comics: di cosplay e "cagne"

Scrivo questo post dopo una breve, brevissima, gita fuori porta al Lucca Comics, che consiglio sempre a chi ama l'illustrazione, i fumetti e il fantasy.

Non so quante persone siano sensibili all'argomento, ma comunque qui voglio parlare della "moda" del cagna&co che da tempo ammorba internet. È un fenomeno talmente assurdo che a volte sono ancora prima antropologicamente affascinata che indignata.

Succede che su facebook uno dei miei conoscenti pubblica questa foto con un "win".
E il mio primo pensiero è: seriously?
uno che si crede mister simpatia
Sotto il post, pubblico, ne è uscita una discussione corposa di cui non parlo, se avete voglia leggetela, ma se siete sensbili all'argomento ve la sconsiglio perché vi farà venire voglia di prendere a pugni il vostro fragile schermo. 
Quello di cui voglio parlare, in ordine sparso, è del:
  • perché questo cosplay non è simpatico;
  • delle ragazze che fanno cosplay;

mercoledì 2 settembre 2015

Perché ho (quasi) abbandonato la professione bibliotecaria

Qualche tempo c'era un articolo virale tra i bookblogger che si intitolava qualcosa come Il lavoro che dovrebbe fare chi ama leggere o 5 lavori per chi ama leggere.
Tra questi c'era anche il bibliotecario.

In questo post voglio parlare un po' di me e di dove sono finita in questi mesi in cui ho letto veramente poco (sto leggendo il Cardellino, per il libro di Peano mi è mancato il cuore di andare avanti) e ho scritto ancor meno.
Visto che è settembre, sono in possesso di un nuovissimo non-funzionante abbonamento Trenord, e ho una pila di libri alta così sul comodino...ricominciamo?  

lunedì 22 giugno 2015

Punto di fuga, Lucia Biagi

Punto di fuga, Lucia Biagi,
Diabolo Edizioni
Immaginate.
Immaginate di avere 26 anni, un lavoro e un ragazzo che amate.
Immaginate di fare un test di gravidanza e trovarlo positivo.

Immaginate, e avrete Punto di fuga di Lucia Biagi.

Sabrina è una ragazza cinica, ama i vestiti, lavora come commessa, vive con la mamma e il fratello. Ha un ragazzo con un cane dalla faccia buffa, un'amica che fa vestiti e pupazzetti, un circoletto dove andare a sbevazzare.
E dentro ha un sentimento strano fatto di paura e rabbia.
Un giorno ad interrompere questo universo fatto di piccoli momenti di vita arriva lo shock: Sabrina è incinta.

giovedì 18 giugno 2015

Game of Thrones: 10 differenze tra i libri e la 5° stagione...

...che da lettrice non ho apprezzato.

Vedendo alcune scene...
Premetto che la quinta stagione di Game of Thrones in generale mi è piaciuto.
Le differenze tra libri e serie tv sono sempre tantissime e contarle tutte sarebbe inutile: libro e serie tv sono due prodotti diversi per pubblici diversi (quanti spettatori della serie tv andranno a leggersi anche i libri?).

Detto questo ci sono 10 differenze irritanti che come lettrice non ho proprio apprezzato.
Alcune sono banalità, sottigliezze - lo riconosco- altre abbastanza importanti ai fini della storia.  Ovvero:
(spoiler se non avete visto la serie tv e/o non avete letto i libri)

venerdì 12 giugno 2015

Come avere un libro subito?

Qualche giorno fa mi sono messa in testa di volere un certo libro, di saggistica e non di narrativa.
La precisazione c'è perché quando si tratta di comprare narrativa tendo o a fare mega-ordini al libraccio o ad acquistare dopo presentazioni fatte ad hoc.

La cosa più logica da fare sarebbe comprarlo in eBook.
Solo che si è fatto sentire il mio feticismo per i libri di carta unito alla necessità di sentire i libri che "studio". Al liceo e all'università certi libri, quelli che m'interessavano davvero, dovevo averli di carta e originali. Altri li "piratavo"...ma alcuni proprio no. (E questo è il motivo per cui tra i libri in bella mostra nella mia libreria ho "Storia della lettura" anche se ne dovevo studiare solo 4 capitoli).
Poi c'è anche il fatto che conosco la casa editrice: mi piace come fa i libri.

Quindi che fare?
In biblioteca c'è una sola copia ed è a prestito.
La "libreria" più vicina è a 13 km e non hanno il titolo.

venerdì 29 maggio 2015

Amici, Yumoto Kazumi

Amici di Yumoto Kazumi è un romanzo per ragazzi che è stato finalista al premio Andersen 2015 ed è nella cinquina finale del premio Mare di libri.

La storia è ambientata in Giappone e, come si può vedere dalla copertina (di Francesco Sanesi), i protagonisti sono tre ragazzini di 6° elementare: Kiyama, lo spilungone; Kawabe, quello con gli occhiali; e Yamashita, il ciccione.    
Il tutto inizia quando Yamashita va al funerale della nonna: ai tre ragazzini viene la curiosità di sapere come funzioni esattamente la morte.
Una curiosità ben strana, no?
Comunque, per soddisfare questa macabra curiosità, iniziano a tampinare un povero vecchio.
Lo osservano con attenzione e decidono che potrebbe essere questione di giorni; quindi iniziano a pedinarlo facendo veri e propri appostamenti. All'inizio con discrezione, ma poi, essendo tre ragazzini un po' sfigati, la discrezione va a farsi friggere e vengono scoperti.
E così, dopo vari battibecchi, Kiyama, Kawabe e Yamashita iniziano a frequentare regolarmente la casa del vecchio, sempre con la scusante di volerlo vedere morire, ma ben presto inizia a farsi strada un altro sentimento.

martedì 26 maggio 2015

La montagna magica, Jiro Taniguchi

Ho scelto di leggere questa graphic novel in quel modo molto poco razionale con cui scelgo i libri ultimamente: sistemo i libri in biblioteca, incappo in qualcosa che sembra interessante, lo tiro fuori e dopo aver sfogliato brevemente lo porto a casa.

Di Jiro Taniguchi avevo già letto qualcosina tempo fa, In una lontana città.
Sarò sincera: non ricordo granché della storia.
Ricordo solo che al termine non ero pieno soddisfatta della lettura, forse mi aspettavo di più.

Jiro taniguchi è un magaka molto diverso da quelli cui siamo - sono - abituati.
Immergersi in una delle sue storie è come ascoltare i ricordi un vecchio signore. Non ancora così vecchio da far si che le storie siano più delle antiche leggende, ma abbastanza perché vi sia quella dolce magia che permea tutti i racconti giapponesi che ci(mi) fanno impazzire.

domenica 17 maggio 2015

Il blu è un colore caldo, Julie Maroh

Oggi 17 maggio è la giornata internazionale contro l'omofobia.
E ho ripreso tra le mani Il blu è un colore caldo di Julie Maroh, un po' per "l'occasione", un po' perché non ne ho mai parlato anche se l'ho letto tempo fa, un po' perché ho letto questo articolo e non mi trovo molto d'accordo con quanto espresso dall'autrice.

La prima cosa che colpisce, che mi ha colpita, è il bellissimo disegno che fa da cover alla graphic novel. E anche il titolo, Il blu è un colore caldo/Le bleu est une couleur chaude, molto evocativo.
Comunque, il disegno l'ho trovato subito magnetico: quel blu pieno di sfumature, l'occhio ammiccante di Emma, il lieve sorriso che rivolge a noi o a Cléméntine?
Questo secondo me è quello che ti spinge a prendere in mano e a sfogliare questo albo, ancor prima di sapere che parla di una storia d'amore tra due ragazze.

mercoledì 13 maggio 2015

Appunti per una storia di guerra, Gipi

Gipi è un artista cui mi sono avvicinata solo di recente.
Ho letto S. che è molto bello, tenero e grave allo stesso tempo per la storia che racconta, quella di un padre e dei suoi terribili ricordi, a metà tra storie horror e simpatiche prese in giro.

Da Apppunti di una storia di guerra non sapevo cosa aspettarmi. L'edizione che ho in mano è quella pubblicata dalla Rizzoli nella serie 24/7.
Il mio spaesamento derivava dal fatto che non è riportato da nessuna parte, né sulla quarta né sul segnalibro interno di cosa parlasse effettivamente.
Ovvero, cosa cercavo io?
Cercavo una qualche traccia per sapere a quale guerra si facesse riferimento: quale delle mille aveva deciso di raccontare Gipi?
Una volta letto l'albo invece capisci che Gipi non racconta una guerra, ma la guerra.

lunedì 11 maggio 2015

Maze Runner. La fuga, James Dashner

Maze Runner, il film
Mi sono avvicinata a questa saga perché ho visto al cinema Maze Runner. Il labirinto.
Ho trovato il film molto carino, quindi mi sono avvicinata ai libri di James Dashner.

Da brava nerd sono partita con il primo, Il labirinto, per vedere quanto effettivamente fosse stato fedele il film.
Ho trovato film e libro abbastanza fedeli l'uno all'altro nella trama in generale, anche se qua e là le piccole differenze ci sono sempre. Quelle piccole cose che ti fanno sempre pensare "il libro è meglio".
Parlo di ambientazione, descrizioni, spiegazioni.
Il film è molto veloce, succede tutto molto in fretta perché effettivamente ci sono un sacco di cose da raccontare, prima fra tutti, la più interessante, chi è Thomas, perché ha perso la memoria e perché si trova in una radura piena di ragazzini astiosi.
Nel libro l'autore se la prende con calma, forse troppa, e ci racconta mille cose, inutili ai fini della trama, ma comunque ci sono.

giovedì 7 maggio 2015

Se leggere è considerato una frivolezza passeggera

Immagine stereotipata di una donna lettrice.
Io di solito leggo in bagno (perché c'è più luce,
non pensate male, anche se certi libri...)
Partiamo da un presupposto: sono giovane (ancora per poco), donna e amo leggere.
In un paese che non legge, che è ancora fortemente maschilista e che ha una classe politica che ha chiamato i giovani con vari appellattivi bamboccioni/choosy/mammoni etc.
Capirete anche voi che c'è qualcosa che non va.
L'anomalia sono io-che-leggo ovviamente, non il sistema e il modo di pensare comune.

Così succede che sempre-più-spesso alla domanda/risposta: «Leggi tanto?/ Si, mi piace leggere» la gente, per lo più signore oltre i 40-50, mi rispondono con un sorrisetto: «ah si? Goditela adesso perché poi non avrai più tempo di leggere» - sorrisino d'intesa con altra signora - «dopo avrai così tante cose da fare che ti passerà!».
Oppure: «Eh ma tu sei giovane, hai tanto tempo libero. Vorrò vederti alla mia età!»
E ancora: «Vedrai quando ti sposerai»

mercoledì 6 maggio 2015

Josephine, Pénélope Bagieu

Ho letto che dovrebbe uscire il terzo volume di Josephine di Pénélope Bagieu e non vedo l'ora di leggerlo.

Josephine è la protagonista dell'omonimo fumetto, scritto da Pénélope Bagieu e pubblicato in Italia da Hop Edizioni.
I due albi raccontano la vita quotidiana di questa ragazza, trentenne e single nella città più romantica del mondo, Parigi.
Sono tanti micro-episodi, a volte di una pagina sola, dove viene mostrata la quotidianità di Josephine, tra battibecchi lavorativi, una famiglia abbastanza stressante e la perenne ricerca del grande amore.

martedì 28 aprile 2015

Lacci, Domenico Starnone

Ho conosciuto questo libro perché banalmente l'autore era ospite di Fazio.
"Banalmente" perché tendo a scegliere i libri secondo miei personalissimi parametri, come leggere recensioni di persone di cui mi fido o di cui comunque conosco il gusto.

In ogni caso, partivo prevenuta nei confronti di questo libro. Eppure, eppure...alla fine mi son ricreduta. L'ho finito una settimana fa e ne scrivo la recensione solo ora.
Quello che mi ha fatto finire il libro in qualche giorno non è la brevità, saranno un centinaio di pagine, ma la scrittura
Se tu te ne fossi scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie.
Questo è l'incipit che apre il libro e che getta il lettore immediatamente nel mezzo della tempesta. Da queste poche parole capiamo già che: ci sono un marito e una moglie, la moglie è scontenta e ha da rimproverare qualcosa al marito - una scappatella?-, il marito sembra non avere diritto di replica.
Quest'ultima affermazione è stata una delle mie prime impressioni.
Continuando a leggere ci si accorge che lui, Aldo, non ha diritto di replica perché queste sono lettere. Lettere scritte da Vanda, risentita e amareggiata per il comportamento del marito: scappato con una ragazza molto più giovane di lui, abbandonando moglie e figli, due. 

martedì 21 aprile 2015

9 tipi di lettori da evitare

Leggendo questo interessantissimo articolo di Nadia Terranova su Internazionle, che consiglio caldamente, non ho potuto fare altro che pensare ai tanti lettori-casi-umani in cui mi sono imbattuta.
Sono perfettamente d'accordo con tutto quello che dice la scrittrice, ovvero:
«Un lettore vero è tutt’altro che onnivoro, perché leggere significa scegliere, giudicare, scartare e trovare la propria angolazione da cui osservare e raccontare il mondo»

I 9 tipi di lettori elencati qui sotto sono persone che ho incontrato davvero.
Lettori pieni di pregiudizi.
Lettori da cui non accetterei mai un consiglio di lettura.
I libri si leggono, si amano, si odiano, si criticano, si consigliano e si sconsigliano.
I libri si sottolineano, si cancellano, si annusano, si portano in tasca, in borsa, in zaino: non sono da tenere sul piedistallo.
I libri sono "oggetti" da vivere.

Leggere non significa essere i primi della classe, vuol dire che il sistema scolastico funziona ancora.
Saper leggere però significa che avete fatto delle scelte: a volte avete sbagliato, altre avete passato la notte in bianco pur di sapere come finiva. Saper leggere vuol dire aver sviluppato una propria personalità, nient'altro.

Comunque, ecco i nove tipi di lettore da evitare, per il vostro bene.

mercoledì 15 aprile 2015

Cosa davvero non va in #ioleggoperché

Il 23 aprile sarà il giorno "mondiale" del libro e del diritto d'autore.

Se siete informati (ma se siete bookblogger di sicuro lo siete) saprete che l'AIE & altri per l'occasione hanno organizzato la campagna #ioleggoperché per promuovere la diffusione del libro e della lettura.

Il tutto culminerà proprio questo giorno, il 23 aprile, quando a Milano si terrà uno "straordinario evento" trasmesso in diretta televisiva da Rai 3. Anche se, siamo al 15 aprile e:
Non solo Milano.
L'evento dovrebbe "accendere" tutte le piazze italiane, con incontri, feste, presentazioni.
Per adesso i numeri sono un po' miseri, 5 piazze in tutta la nazione.
(è cambiata la grafica del sito, ora è bianco su sfondo bianco.
Vi conviene evidenziare.)
Queste sono solo le prime crepe balzate all'occhio mentre cercavo qualche informazione in più sul sito.
Da organizzatrice di eventi culturali posso dire che il programma del 23 aprile, almeno quello di Milano fulcro di tutta la campagna, avrebbe dovuto essere on-line già da un pezzo.
Mi è arrivata una mail dall'ufficio stampa dove si dice che il programma del 23 aprile sarà presentato lunedì 20. (n.b. ho preparato il post ieri)

Per creare, insomma, un minimo di attesa con nomi di richiamo, siano questi scrittori, case editrici e pseudo vip televisivi (per richiamare la gggente).
Spero che si rimedi al più presto: personalmente sono curiosa di sapere chi ci sarà a Milano il 23.

Che dire?
È un bell'evento innanzitutto.
Ci sono però alcune cose che non vanno.

mercoledì 8 aprile 2015

Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa

Storie di ragazzi che non hanno avuto paura di diventare grandi

Non vi è mai capitato di essere compatiti da qualcuno più vecchio di voi, in genere cinquantenni/sessantenni, per il solo fatto di essere nati in questa epoca?

A me è capitato più volte. Parenti, conoscenti, colleghi.
Tutti rigorosamente al di là della famosa linea di salvezza. Ovvero pensionati o quasi.
Non conto nemmeno più tutte quelle persone che in questi ultimi anni mi hanno guardata come si guarda un morto sul letto di morte. Frasi come "Mi dispiace, andrà meglio, coraggio" accompagnate da pacca sulla spalla e sguardo a terra, sconsolato.

Da qui parte il libro di Mario Calabresi. Dallo scetticisimo e dallo scoraggiamento generale che i vecchi stanno passando ai giovani.
Quando anche i liceali, che devono ancora iniziare a vivere, sentenziano che "Siamo nati nel tempo sbagliato" cosa si può rispondere?

Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa.
Mario Calabresi
©silviaschwa

giovedì 26 marzo 2015

Caterina Certezza

C'è un signore scrittore che l'anno scorso era un totale sconosciuto, un signor Nessuno (quasi), uno dei tanti nomi appiccicati su quelle belle copertine bianche dell'Einaudi.
Poi è arrivato, all'improvviso e inaspettato: il premio Nobel per la letteratura.

È così che molti hanno conosciuto Patrick Modiano.
E così anch'io.

Sebbene i libri, i titoli, le quarte fossero affascinanti non ho giocato alla rincorsa dell'autore, allora. Per nessun motivo in particolare, anche se, dopo averlo comunque consigliato, mi era venuta una certa voglia di leggere questo scrittore.

L'occasione si è presentata quando in una delle biblioteche dove riordino libri mi è capitato tra le mani Catherine Certitude, ovvero Caterina Certezza.
Se non l'avete mai visto vi posso dire che si tratta di un libretto grande poco più di una spanna, carta lucida bianca, morbidissimo al tatto.

Ho aperto questo libricino e mi sono imbattuta in questa pagina con un acquerello del bravissimo Jean-Jacques Sempé:


E così mi è proprio venuta voglia di scoprire quale storia per bambini potesse aver scritto Patrick Modiano, premio nobel per la letteratura.

mercoledì 18 marzo 2015

Leggere Infinite Jest

Leggere Infinite Jest è un impegno.

Un impegno che è quasi un appuntamento, che hai fissato tanto tempo fa, con quella/quello che sembrava una persona interessante.

©Silvia Schwa

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