lunedì 26 marzo 2012

23. I bambini nel bosco di Beatrice Masini

23. Un libro che credevi fosse come la gente ne parlava e invece sei rimasta o delusa o colpita. 
I bambini nel bosco, Beatrice Masini

E' un libro che ho letto recentemente, quindi ne approfitto per parlarne. 
Devo leggere parecchi libri per l'infanzia/ragazzi/giovani adulti, ho trovato questo libro tra quelli "consigliati" ufficialmente. La copertina mi ispirava, il titolo pure, poi anche una mia amica me ne aveva parlato bene.
I bambini nel bosco
E' ambientato in un futuro post-apocalittico da quello che ho capito: c'è stata una bomba che ha distrutto la Luna, forse parte della Terra, e ha disperso le persone ovunque. Da quello che ho capito siamo su un asteroide - ma non ne sono sicurissima-, più precisamente in un campo "La Base" che raccoglie i bambini dispersi trovati in giro, senza memoria e senza genitori o luoghi dove tornare. Questi bambini vivono in un campo, divisi in gruppi, "Grumi", e a capo di ognuno di questi c'è sempre uno dei bambini autoproclamatosi leader. Gli adulti compaiono poco, ufficialmente dovrebbero sorvegliarli e curarli, non ufficialmente si intascano i soldi del neo-governo e le provviste destinate ai bambini gettando a loro gli scarti e avanzi. La storia si incentra sul grumo 13, dove comanda Hana: violenta e dura. Un giorno Hana scopre che Tom nasconde qualcosa e lo obbliga a mostrarlo: è un libro di fiabe. Tom ha paura, teme che Hana, nella sua follia da leader, lo obblighi a distruggerlo...invece la bambina gli ordina di leggerlo, a tutti. E così inizia la loro storia: bambini senza memoria, storditi dalle medicine per farli stare buoni, rinascono ascoltando le fiabe di un tempo. Iniziano a sognare, a sperare, a osare ... fino a progettare la fuga dalla Base. Così diventano I bambini nel bosco. Il libro narra la loro avventura nel bosco, i pericoli e i sogni di questi bambini senza passato rinati grazie a un libro.

Mi aspettavo molto da questo libro. Perchè sulla primissima pagina c'era il post-it "bello - segnalare" per la vetrina editoriale di Brescia e perchè ho molta stima della persona che cura la vetrina e segnala i libri di volta in volta. Eppure questo libro non mi ha soddisfatta: 'carino' è l'unico aggettivo che mi viene in mente. La storia sembrava interessante, ma si è rivelata molto debole continuando a leggere: l'ambientazione era complessa ma solo accennata, quando sono entrata in questo mondo ho faticato a costruire il "prima", forse qualche piccolo altro dettaglio sarebbe stato utile. I personaggi poi non sono stati sviluppati a fondo: si intravede qualcosa, sopratutto di Hana e Tom, ma non si scava a fondo nel loro animo, sappiamo cosa pensano, cosa vogliono, come sono, ma manca qualcosa che li renda veri ai miei occhi. Forse ho cercato troppo in un romanzo per ragazzi. 
L'idea di fondo mi era piaciuta: bambini che grazie a un libro riemergono dal loro torpore. Ma alla fine mi ha lasciato con un niente, con un "Beh, tutto qui?". Il finale l'ho trovato stiracchiato, quasi frettoloso visto l'inizio molto tranquillo.
Beatrice Masini
Scopro or ora inoltre che questo libro ha fatto parte della selezione del premio Strega 2010, di poca importanza per quel che penso del premio Strega. Però indica "l'importanza" di Beatrice Masini, o  meglio la rilevanza a livello professionale. Credo che nel suo lavoro sia una professionista coi fiocchi: editor, traduttrice ( è colei che ha tradotto Harry Potter), giornalista. Ma secondo me come scrittrice le è mancato qualcosa in questo libro. 
Comunque per renderle giustizia proverò a leggere anche altri libri che ha scritto, per capire se io e lei non andiamo proprio d'accordo o se sono partita dal libro sbagliato. Tra l'altro come scrittrice ha vinto numerosi premi: premio Pippi, premio Elsa Morante per Ragazzi, premio Andersen il mondo dell'infanzia.

domenica 25 marzo 2012

22. Matilde, Roald Dahl

22.Un libro che hai letto da piccola. 
Uno a caso ?
Matilde, Roald Dahl 

Questo libro l'avrò letto a 7/8 anni. Ricordo che mi piacque così tanto che implorai mia madre di comprarlo. E lei me lo comprò con un sorriso: i miei genitori non credo abbiano avuto la possibilità di leggere da piccoli.
Grazie a questo piccolo libro ho sconosciuto diversi mondi nuovi.
Innanzitutto Roald Dahl. Uno dei più grandi scrittori per bambini, ragazzi e adulti direi. Ha avuto una vita pazzesca.
Altra cosa, ho scoperto la Salani, una delle più belle case editrici per ragazzi, ancora oggi i suoi libri sono simbolo di qualità. A Bologna lo stand della Salani era bellissimo: non come alcuni (esempio banale: Mondadori) anonimi e formali, era colorato. I libri ben esposti, le pareti di colore rosso con appese le copertine dei loro libri, i classici degli Istrici. Da quel poco che ho visto a Bologna, l'apparenza fa la casa editrice.
Gli Istrici è un'altra delle cose che ho scoperto. Ora la collana è stata tutta rifatta: i disegni sono sempre gli stessi, è cambiata solo la cornice beigiolina, che la distingueva da ogni altro libro.

Dice una leggenda che Gl'Istrici scagliano i loro aculei, come frecce, su chi li stuzzica.
Provate a stuzzicare i nostri istrici ed essi vi pungeranno:
colpiranno la vostra fantasia e il vostro cuore, divertendovi, affascinandovi e spaventandovi.
Li abbiamo cercati in tutto il mondo e ora sono qui, per pungervi, pungervi

L'ultima mia scoperta è stato Quentin Blake. I suoi disegni sono semplici, a volte essenziali, ma li ho sempre trovati molto espressivi, chiari: mi stupisce e mi piace che con pochi semplici tratti riesca sempre a creare disegni che riescono a rendere alla perfezione l'essenza del personaggio.

Matilde_Quentin Blake

giovedì 22 marzo 2012

Fiera di Bologna: impressioni

Fiera del Libro per Ragazzi_Wall
La fiera del Libro per Ragazzi di Bologna è principalmente una fiera per addetti ai lavori perchè là dentro si lavora davvero. Non assomiglia a una normale fiera/mercato, dove il lavoro consiste nel vendere la merce a gente ignara e no. Assomiglia più a un incrocio tra una vetrina e un ufficio di collocamento. Quando si entra si viene accolti da una wall gigantesca, dove chi vuole può lasciare il proprio contatto e sperare di essere notato/contattato. 
Paese ospite_Portogallo
All'inizio, a due passi dall'entrata, c'era anche la mostra del paese ospite e la mostra degli illustratori. Il paese ospite era il Portogallo, e la mostra consisteva in illustrazioni (bellissime) dai colori caldi e vivi posizionate in valigie aperte. Una presentazione d'effetto. E qua e là erano sparse scale verdi dove erano incastonati libri e albi da sfogliare. Suggestivo. 
La mostra degli illustratori. Avrei voluto fotografare tutto ma la macchina fotografica era morta. Avrei voluto comprare il catalogo ma costava la bellezza di 35€. Quindi mi sono limitata ad osservare tutti i disegni, godendomeli uno per uno, con un occhio particolare agli illustratori Giapponesi e Svedesi. La cosa 'bella' di questa mostra è che tutti possono provare a parteciparvi: basta inviare nei tempi i propri lavori e una giuria selezionerà una parte di questi, da tutto il mondo, e tra questi ne uscirà un vincitore. Credo che vittoria a parte ( tra parentesi illustrazione che non mi piace molto, questa) sia già importante per un illustratore poter partecipare a una mostra simile. 
Restando in tema illustrazioni. Per tutto il giorno in fiera ho visto code a diversi stand, osservando meglio ho visto che erano giovani speranzosi armati di cartellette giganti in fila per un posto di lavoro. Ho sbirciato alcuni editori che esaminavano diverse illustrazioni...beh, wow. Io -che non me ne intendo di illustrazioni- credo sia difficile scegliere l'illustratore giusto per il tipo di storie che hai in mente di pubblicare. 
Fabian Negrin_Orecchio Acerbo
Oltre agli illustratori c'erano ovviamente gli editori. Tantissimi. Vederli tutti credo sia impossibile. E' stato interessante avere una panoramica sulla produzione mondiale, cosa che non è stata aiutata dalla disposizione mista degli stand, del tipo italiani-iraniani-brasiliani, libri diversi tra loro: bella idea, ma scomoda. Mi sono soffermata allo stand dell'Orecchio Acerbo perchè ne sono innamorata. A questa fiera non si può vendere, ma alcuni (soliti italiani?) vendevano ugualmente, e la gente comprava. Comunque all'Orecchio Acerbo si comprava e volevo comprare qualcosa, ma pure qua un intoppo. C'era un disegnatore molto bravo che faceva disegni e io ovviamente lo volevo. Ma avevo davanti qualcosa come 7/8 giapponesi. E Fabian Negrin non disegnava al modo scazzato dei disegnatori nelle fiere del fumetto, a mo' di macchina. No, lui disegnava con i pastelli a cera e per ogni disegno ci metteva un certo impegno e tempo ( due anni fa, Lucca Comics: Enomoto ci mise due minuti per fare un disegno striminizito sul retro di una sovracoperta). Mi sono fermata anche alla Beccogiallo per vedere meglio la loro produzione, l'apprezzamento è ulteriormente salito.
Kodansha_Fiera del Libro per Ragazzi
E....ci dovrei mettere secoli a descrivere ogni stand che ho visto, quindi mi limiterò allo stand della Kodansha, che non sapevo si trovasse a Bologna. Osservando per bene mi sono fatta un'idea su cosa si produca oltre ai manga in una casa editrice giapponese come quella. A parte la straordinaria produzione di manga di tutti i tipi, dai più scrausi a quelli più raffinati, c'erano anche tanti libri bellissimi dai colori tenui e acquarellati e fatti in carta di riso probabilmente. Con storie a volte semplicissime, che capivo anch'io solo dai disegni e dalle espressioni. C'erano anche le storie dei miti nel classico stile antico in volumi  per bambini (in altri stand orientali).
Editore svedere, a caso
Altra cosa che mi ha colpita è stata la blindatura di certi stand stranieri, come quello della Candlewick Press, l'editore di Jon Klassen dedotto dai disegni: c'era un lungo bancone con tanto di vetro -da cui potevi sbirciare- per impedire alla gente di poter scuriosare. Si entra solo su appuntamento, perchè là dentro, su comodi tavolini colorati, si fanno affari. Molti stand (sopratutto stranieri) erano organizzati così, e avere gente che ti gironzola attorno e sta ad ascoltarti potrebbe essere fastidioso. Mentre quasi tutti al proprio interno avevano tavolini, comode poltrone, aperitivi...quando si fanno affari si deve stare comodi gente.
Giornata stancante.
Libro pop-up di bidoni per il riciclo
Mi ha aiutata ad avere una visione d'insieme, come è strutturato un paese straniero rispetto all'Italia. Inutile dire che noi siamo anni luce da qualsiasi realtà moderna. Una traduttrice olandese ha detto che in Olanda, molto piccola rispetto all'Italia a livello di territorio, esistono qualcosa come 1500 librerie che vendono solo libri per ragazzi. Che io sappia qui al Nord, tra Brescia e Milano esiste solo La Libreria dei Ragazzi di Roberto Denti che è specializzata in questo settore, solo 3 in Lombardia. Oppure 'ben 3' considerando la situazione italiana ?
Comunque altra cosa che mi ha stupita: editori italiani e stranieri che vanno a stampare in Cina perchè costa poco, la metà. Non pensavo fosse così diffuso. Gli stand dei cinesi erano anche di aziende di questo settore che si volevano far conoscere.




Bologna Ragazzi Award_Vincitori
(QUI)

Vincitore Fiction: LE SECRET D’ORBAE
Vincitore Non Fictione: WSZYSTKO GRA

Vincitore Opera Prima: TABATI




martedì 20 marzo 2012

21. La trilogia di Bartimeus di Jonathan Stroud

21.Un libro che ti ha consigliato una persona importante per te. 
Jonathan Stroud

L'amuleto di Samarcanda
L'occhio del golem
La porta di Tolomeo

E' facile pensare ai libri consigliati. Ogni persona nella mia vita mi ha almeno consigliato un libro della sua vita: un libro che gli ha trasmesso emozioni o magari l'unico libro che abbia mai letto, ma anche l'unico libro che si ricorda dai tempi della scuola. Chi legge quanto me mi ha  consigliato chilometri di liste di libri da leggere (devono essere ancora in qualche vecchio portafogli).
Una persona importante per me. 
Ce ne sono state tante: mio padre e il suo unico libro letto ( Il segreto di Luca), l'amica d'infanzia che mi prestava continuamente libri che le erano piaciuti tantissimo ( Le avventure di Tom Sawyer ), le varie amiche che mi hanno consigliato negli anni Le cronache del ghiaccio e del fuoco ( come LaLeggivendola). Ma di importante importante importante me ne viene in mente una sopra di tutti. 
Questa persona non legge quanto me: non potrebbe perchè con ogni libro ha un rapporto particolare, di fiducia, il libro è un amico fidato. Prima anche solo di pensare di leggerlo lo guarda da lontano, lo sfoglia, lo annusa, lo tasta per sentire la carta. Poi legge la quarta di copertina e solo allora decide di comprarlo. Lo legge, ogni sera qualche minuto di addormentarsi, ogni giorno qualche pagina. Per me che sono abituata a divorare i libri questo è un processo insolito, quasi antico: richiama alla mia memoria ricordi di quando mi leggevano Topolino prima di andare a letto. Una volta che questa persona ha finito il libro lo ripone nella libreria, nella sua libreria e il libro resta lì, per sempre. Sarebbe impensabile venderlo o scambiarlo: ogni libro che sceglie, ogni storia che legge deve averla tra le mani. Infatti non ha mai messo un piede in biblioteca come lettore.
Tutto questo per dire che quando mi ha consigliato di leggere il seguito dell'Amuleto di Samarcanda prestandomi il librone-raccolta non ho potuto evitarlo. Un libro a cui teneva moltissimo, con le ultime pagine quasi distrutte dal gatto libro-cida ( aveva deciso di farsi le unghie tra le righe della scena finale). Ero scettica all'inizio sui due libri dopo l'Amuleto, pensavo che potessero esser seguiti farlocchi nati sulla scia della malattia harry-potteriana che in quegli anni imperversava nell'editoria per ragazzi. Invece sono rimasta piacevolmente sorpresa. Tutt'altro. Ovviamente io non mi so trattenere quando si tratta di libri: nel giro di una settimana l'avevo finito.
Lo consiglio vivamente a chi piace il fantasy. E consiglio anche di non prendere questo scomodo librone da 20€ circa: si risparmia ma la carta è finissima ( una pagina girata troppo in fretta zac, rotta; un altro gatto librocida zac, rotta; una caduta maldestra e...), copertina morbidissimissima e che tenede a staccarsi, disegno fatto con photoshop giocando con i gradienti e il copia-incolla pare. Gli altri libri, le prime edizioni cartonate, non si trovano in ogni libreria ma meritano sempre per quanto riguarda la qualità.

Libri_Jonathan Stroud

lunedì 19 marzo 2012

Cartoomics: piccolo resoconto.

Ci sono state 42000 persone. 
Il buon giorno si vede dal mattino. Domenica mattina, purtroppo il mio unico giorno, prima delle 9.30 c'era già gente in fila. Io sono arrivata a 9.27 hanno aperto le casse poco dopo: per fortuna erano tante, la gente è stata smaltita in poco, anche se non oso immaginare la gente che è arrivava sul tardi, verso le 12.00 o le 13.00.
Comunque. 
Speravo che la 'pecca' principale del Cartoomics fosse stata tolta, invece c'è ancora: una volta entrato non puoi più uscire. Niente pratico timbro-discoteca. Pecca perchè può succedere di dover uscire un attimo e poi rientrare, anche solo per mangiare. Perchè un panino normale costava mediamente 4,5€. Una vaschettina di patatine fritte 4€. Un hot dog 4€. Nel piano sotto almeno c'era il self service, anche se l'ho visto quasi sempre vuoto. Piccole spese che pesano se non ti pori qualcosa da casa. Meno male che Fantastic Food c'è sempre. Ramen: 2,20€.
Cartoomics_Fantastic Food
Domenica c'era tantissima gente. Per fortuna gli ampi spazi della Fiera hanno permesso di trovare spazi dove accasciarsi per terra e lasciarsi morire per qualche minuto.
Restando un solo giorno ho avuto la conferma che non si riesce a vedere tutta la fiera in un giorno solo, o almeno io non riesco. Tra girare tra gli stand, fotografare cose e cosplayers, recuperare-e-salutare gente il tempo passa in pochissimo tempo.
Ho passato la maggior parte del mio tempo nella zona Games che era veramente grande quest'anno. Oltre ai soliti stand dove facevano i soliti tornei nerd c'era anche la zona soft-air e zona laser game, dove si poteva giocare pagando qualcosina, ma non tanto. Avrei voluto provare ma c'era una fila abnorme. Comunque gli anni scorsi spopolavano i giochi musicali tipo Guitar Hero, quest'anno andava Just Dance, quello per la wii. L'ho provato. Imbarazzante è dire poco. Agitarsi come l'omino sullo schermo mentre la folla ti guarda e il tuo amico ti dà il wii-mote in faccia. Vedere tutti gli altri che vanno in una direzione diversa dalla tua. Divertente, davvero divertente.
Tra gli stand ho girato pochissimo anche perchè ho visto poco, e quel poco l'avrei comprato tutto. I mille gadget di Totoro su ogni cosa. Quest'anno c'era anche uno stand interamente dedicato ad Harry Potter, con cose fatte da loro presumo. Libri delle varie materie, pozioni in minuscole boccettine, bacchette su bacchette, mappe del malandrino. E lezioni di trasfigurazioni. Non avevo ancora perso la dignità, quindi non mi sono iscritta.
Harry Potter_stand

Harry Potter_stand 2
Ho passato parte del tempo anche ad acchiappare cosplayers. Alcuni fatti veramente bene, altri molto molto meno. I più irritanti sono i simpaticoni, le scatole scotchate vaganti con un cartello che indica cosa sono, tipo l'ormai trito 'RoboCoop', oppure il 'Cospleier' con spada di cartone in mano, e il classico 'cosplay di me stesso'. Tutte cose simpaticissime, 6/7 anni fa. Poi le solite ragazzine con i cartelli free-hugs o i cartelli in cui spiegavano che cosa cosplayavano e in quale versione inventata dalla fan-writer di turno, e anche cartelli in cui cercavano l'anima gemella, ma con le fattezze del figone-da-anime (capelli sull'occhio, sguardo emo). Comunque: ho intravisto un gruppone dei cattivi Disney: fantastici. Io ne ho beccati solo quattro. C'era anche il cartone del latte di questa canzone, grande. Comunque anche l'area Cosplay quest'anno era molto più attrezzata del solito. Oltre allo spazio -cosa molto importante- c'erano un guardaroba e ben due camerini. Oltre ai vari stand che vendevano solo oggeti cosplay.
Cattivi Disney_Cartoomics

Milk_Cartoomics

Goku_Cartoomics
Avrei voluto vedere anche la gara. Ma anche qui c'era troppa gente. E dato che potrei essere un hobbit gigante ho preferito pascolare in altri luoghi, anche perchè ad una certa ora si è sparso il solito profumo d'uomo, un mix tra sudore d'ascella e sudore della fronte. Più l'effetto stalla dato da migliaia di persone rinchiuse in un solo luogo.

Per quel "poco" che ho visto mi è piaciuta insomma. 
L'anno prossimo Cartoomics compirà 20 anni. Rispetto agli anni passati è migliorato molto, anche rispetto ad altre fiere ed al celebrato Lucca Comics. Non può fare concorrenza diretta, ma dalla sua ha il fatto che è meno dispersiva e più ristretta anche a livello di eventi (non devi diventar matto con le mappe insomma: è tutto lì). Cartoomics è più fiera, Lucca Comics più una specie di festival oramai.
Comunque l'anno prossimo a quanto pare la fiera si svolgerà: "nei più grandi e accoglienti padiglioni della fiera di Rho-Pero". Mi aspetto grandi cose allora.

sabato 17 marzo 2012

20. Voglio il mio cappello! di Jon Klassen

20. Un libro dove hai ritrovato un personaggio che ti rappresentasse. 
Voglio il mio Cappello!

Libro d'illustrazione.
Formato : 21x29
Protagonista: un orso sbadato. Ha perso il suo cappello e lo cerca per tutta la foresta. Scopre che gliel'ha preso un coniglietto furbetto...cosa fa dunque l'orso? Piccolo spoiler: se lo mangia. 
Molto semplice, molto divertente. Mi identifico totalmente nell'orso in quanto orso appunto, sbadata, perseverante e vendicativa quanto basta (anche se non farei mai del male a un povero coniglio).
Non mi aspettavo il "crudo" finale, è un libro per bambini. per questo l'ho trovato  divertente.
Altri disegni:
Jon Klassen: Blog, Tumblr

 
Voglio il mio cappello 1_ Jon Klassen
Voglio il mio cappello 2_ Jon Klassen
Voglio il mio cappello 3_ Jon Klassen

giovedì 15 marzo 2012

Interrompere una catena si può o non si può? Blog affidabile

Mi è stato dato questo...premio? riconoscimento? palla-che-scotta?... dal blog La Leggivendola. In verità lo sento più come un peso ma fa niente. 
Motivi per cui un blog si può definire Affidabile:
1) E' aggiornato regolarmente
2) Mostra la passione autentica del blogger per l'argomento di cui scrive
3) Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) Offre contenuti ed informazioni utili e originali
5) Non é infarcito di troppa pubblicità
Comunque, qui sono spiegate le regole che mi accingo a rispettare. 
Quando
Ho aperto il blog...non lo so quando esattamente, tempo fa, ad Aprile 2011, ma non l'ho mai aggiornato, frequentato, visitato. E' rimasto abbandonato a se stesso fino a questo Gennaio 2012, mese in cui ho iniziato davvero a bloggare di libri.
Perchè ( più sconfinamento nostalgico di quando ero giovine)
Ho aperto questo blog all'inzio per stoppare in uno spazio tutto quello che amo: film, telefilm, libri etc etc. La cosa è durata 3 post. Quest'inverno ho iniziato davvero a pensare di voler scrivere di libri& editoria, lettura, media, sono argomenti che mi appassionano molto e in cui penso di saperne qualcosa in più del semplice lettore. Allo stesso tempo in questo spazio ho deciso anche di parlare dei libri che leggo, anche se non è mia intenzione fare delle recensioni, ma dare solo dei pareri di lettura. Sto cercando di lasciare del tutto fuori da questo blog la mia vita privata: ho fatto alcuni post, forse due, in cui ho detto qualcosa ma erano strettamente connessi agli argomenti principali. Tempo fa avevo un blog su splinder, anni e anni fa: parlavo di tutto tra musica, libri, concerti, fumetti...e vita. Ero abbastanza seguita infatti al tempo mi avevano chiesto di unirmi ad altri blog per scrivere assieme ad altri, esperienze molto belle. Ho lasciato tutto (si parla sempre di anni fa) perchè il blog alla fine era diventato un semplice diario personale, dove sull'entusiasmo o sulla rabbia del momento scrivevo anche cose che non dovevano essere scritte. Errori. In questo novello blog ho deciso di dire di me solo l'essenziale. In ogni caso sto ancora imparando a scrivere (sono più esperimenti di scrittura per ora), ci vorrà tempo, ma sono soddisfatta di quello che sta diventando. 

Gli Altri Blog
>> segnala altri 5 siti/blog che a tuo giudizio sono meritevoli di menzione.
Premetto che non conosco molto il mondo dei blog su blogger. Ne seguo pochi, pochissimi, causa mancanza di tempo. Alcuni non sono Affidabili, gli altri un po' di più. Comunque ecco il mio elenco.

Questo blog trovo sempre il tempo di leggerlo. Mi fa letteralmente scompisciare. Aggiornatissimo. Argomenti che spaziono dal calcio (di cui me ne frega poco) ai Comics/Anni 90/Film. Leggete questo fantastico post.
Leggendo questo blog amo ancora di più la Svezia.
Lo trovo utile: nuove uscite, recensioni, consigli.

Sinceramente ho finito i blog su blogger. Quindi menzionerò 2 blog/siti al di fuori del circuito, definiti univocamente blog letterari.

Era un blog, su Splinder. E' diventato un sito perchè è molto ricco di informazioni, molto più di un semplice blog. Lo consiglio vivamente a chi s'interessa di scrittura, è molto utile. Qui trovate il sito.
Progetto di lettura creativa. Lo trovo interessantissimo.

>>Fai sapere ai blog/siti che hai scelto che sono stati premiati
Beh, ci proverò solo con i primi 3 blog ovviamente.

mercoledì 14 marzo 2012

19. Ancora Harry Potter.

19. Un libro il cui film ti ha deluso. 
Harry Potter e ... , tutti.
Forse dovrei dedicare mezzo secondo in più a pensare anche agli altri film, agli altri libri. Ma è stato più forte di me. Forse perchè è la più famosa trasposizione 'cinematografica' ( di cinema non c'è molto), una saga conosciuta letteralmente in tutto il mondo, da tutti. Odio i film perchè sono esattamente quello che sembrano: prodotti commerciali realizzati unicamente per vendere ( ho voglia di qualunquismo), niente di più semplice e vero.
Ho iniziato a leggere Harry Potter nel 1998, a 11 anni compiuti, non ancora 12. La stessa età che ha Harry nel primo libro, quando sulla copertina c'era ancora Harry Potter senza occhiali e quando l'H non era una tamarra saetta. Così:
Harry Potter, prima copertina
Al quarto libro, quando l'attesa attorno al libro iniziava a sfociare nell'anormale, è uscito il primo film, Harry Potter e la Pietra Filosofale. Tu, piccolo fan cresciuto a suon di Alohomora e di Signore grasse ti aspettavi chissà cosa: la storia è così piena di particolari, di incatesimi, di personaggi che credi che non riusciranno mai a mettere tutto dentro in un film. Poi vai al cinema e scopri che avevi ragione. Anzi, lo scopri prima, quando vedi la locandina: ma Harry Potter non aveva sempre i capelli arruffati, che non si riusciva mai a pettinarli tanto che zia Petunia un giorno lo rapa a zero eccetto un ciuffettino che gli copra la cicatrice? 

No, Harry Potter ha il caschetto.
Purtroppo ho sempre guardato i film al cinema, sperando che migliorassero nel tempo. Soldi buttati. Al secondo mi sono anche addormentata in sala, mi sono svegliata quando Tom Riddle duellava con un Daniel Radcliffe in vistoso stato pre-adolescenziale.
Poi capisco che un libro sia delicato da rimaneggiare e blablabla. Ma ALMENO ci si poteva limitare a fare dei riassunti estremamente raffazzonati dei libri. Invece no, si cambiano e si aggiungono scene a piacimento. Alcune sono esilaranti. Una su tutte:
La Tana che brucia, perchè?
Ne avrei mille altre da dire ma evitiamo. L'ultima e suprema critica: Harry Potter. Viene presentato come un novello personaggio dickesiano, uno sfigato buono: poverino, ha avuto tanta sfortuna anche se non è colpa sua, lui è sempre così bravo, buono, pucci. 
Harry Potter, bravo ragazzo, da sposare
 No. Harry Potter è un disadattato. E' uno sfigato nel vero senso della parola. Poi finalmente la vita gli sorride quando scopre di essere un mago. Ma anche così non è mai un bravo ragazzo: a 11 anni esce di nascosto per andare a duellare con un altro idiota ( Malfoy) e ha come secondo il grande esperto di tornei-a-mezzanotte Ron, undicenne. Nei film poi tagliano ogni scena in cui Harry è giustamente un adolescente frustrato, in preda a ormoni impazziti. S'incazza per niente, non obbedisce mai a chi ha più esperienza di lui, è arrogante. E' l'indubbio figlio di suo padre che Piton odiava tanto, a ragione direi. E' giustamente umano. Nei film invece è il classico eroe americano: da sfigato qual era alla fine diventa sempre quello più figo e acclamato.
Comunque più dei film odio i fan dell'ultima ora, quelli che acclamano Harry Potter senza aver mai letto un solo libro, quelli che credono che i film siano la vera storia Harry Potteriana, quelli che guardando il film credono che anche i libri siano un emerita schifezza. Gente come Gianvito.
Harry Potter - L'imbarazzante Gianvito




Ma credo di essermi dilungata abbastanza. 
Lascio con un parere che trovato in rete, con cui concordo perfettamente.

martedì 13 marzo 2012

Morris Lessmore: l'inizio della fine ?

Lo conoscete vero?
Si parlo del corto d'animazione che ha vinto l'Oscar quest'anno, The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore
Per chi non lo conoscesse è questo (guardatelo! Dura solo 15 minuti):

   
E' indubbiamente un bel corto. Malinconico, fantasioso, colorato...nostalgico. E parla di libri. Libri che volano, libri che mimano, libri di cui prendersi cura, libri da distribuire, libri in cui dormire, libri da salvare praticando l'estrema e cruciale operazione: leggerli. 
Salvare i libri perchè stanno morendo. Si cerca di salvarli, di conservarli, di coccolarli perchè siamo tutti consapevoli che un giorno purtroppo spariranno, inutile negarlo. Quando non saremo nient'altro che inutili corpi  occupatori di spazio (è lo spazio il vero problema, infatti i ciccioni avranno vita grama in futuro), le nostre straripanti librerie saranno solo un tenero e lussuoso ricordo. Ma si parla di anni e anni. Quando il manoscritto lasciò il posto al libro ci volle almeno un secolo prima che tutto si arrivasse a un minimo di stabilizzazione, secoli perchè il libro diventasse davvero alla portata di tutti.
Ma evitiamo di ingarbugliarci in improbabili sentimentalismi apocalittici. 
In questo corto Morris molto romanticamente si prende cura di libri su libri, sembra volerci dire "Non uccidete i libri! Colorateli, sfogliateli, scotchateli ma leggeteli! Essi vivranno!". Sembra. 
Perchè i MoonBoot Studios quasi contemporanemente al corto hanno anche realizzato un'app fantastica ( il trailer del corto è uscito un anno fa circa, l'app 8 mesi fa). Grazie a quest'app puoi entrare davvero nel "libro", nella storia. Avete mai preso in mano uno di quei fantastici libri d'illustrazione con mille colori, disegni fini, i pop-up? Ecco, una cosa del genere, ma molto più bella. Non è una semplice app per giocare: è un ibrido tra app e libro.



Come si vede dal video, l'app ha come base il libro. Quando tu avii il tutto ti trovi davanti al disegno e al testo, solo successivamente 'si sbloccano' le diverse opzioni ludiche. Poi giri pagina e la lettura interattiva ricomincia. L'ho vista dal vero e posso assicurare che è fantastica. Esistono altre app-libro che funzionano in questo modo, quelle belle e fatte bene sono ancora poche, per fortuna. 
Per fortuna perchè quando inizieranno a spopolare, quando gli editor si accorgeranno che un e-book/app-book fatto bene può davvero vendere, sarà l'inizio della fine. A un bambino che inizia a leggere in questo modo, divertendosi, ascoltando musica, colorando, cosa può offrire in più un libro di carta? E una volta cresciuto, cercherà il libro oppure qualcos'altro, magari simile a quello che lo divertiva da piccolo? Forse un giorno per essere alternativi-fighi ci si dovrà spaccare la schiena con i libri.
L'unica pecca che ho trovato per l'app è il vincolo Apple: puoi comprare l'app solo ed unicamente se hai un iPad o un iPhone ( tutti voi l'avete eh?). Non so perchè abbiano fatto questa scelta, cosa abbia spinto i Moonbot Studios a vincolarsi ad Apple: forse gli servivano finanziamenti, forse credevano nella visibilità che potevano ricavarne...fatto sta che per me ora questo li sta penalizzando. Dopo aver vinto il meritatissimo Oscar se lo sarebbero dovuti aspettare che molti incuriositi avrebbero potuto... Per dirvi: io ero ben disposta a tornare a casa e comprarmi l'app (costa tipo 5 dollari!) perchè ne sono rimasta davvero affascinta, peccato che il tablet (di mia madre) sia Android, quindi nada. Quante persone hanno un iPad e quante un qualunque tablet con il s.o. Android?
Comunque siamo ancora in una fase ibrida nel lungo percorso di trasformazione. A breve infatti uscirà anche il libro cartaceo di Morris Lessmore, il 12 giugno 2012, a 17.99 dollari, 12.23 se lo comprerete su Amazon ( shop americano).

Morris Lessmore, Libro

Trovo ironico che il corto di Morris Lessmore inneggi alla salvaguardia dei libri quando quest'app sembra poterli brutalmente e definitivamente sostituire davvero. E ancor più ironico che il libro vero sia nato solo dopo il successo per via dell'Oscar. 
Spero che l'inaspettato successo spinga i Moonbot Studios a sganciarsi da Apple o che almeno gli altri editori/programmatori provino a pensare in grande, non solo a chi può permettersi un iPhone o un iPad.

18. Robin Hood, Disney

18. Il primo libro che hai letto.
Robin Hoo by Disney

Il primo libro che ho letto è stato uno di quei libri farlocchi disneyani: stesse immagini del film, stesse parole, immagini prese con stamp a momenti. Credo di averlo strappato al suo scaffale da biblioteca in quanto mezza-innamorata di Robin Hood la volpe, credo che volessi sposarlo.
Per dire l'importanza di questo libro: non lo trovo nemmeno su google immagini. Ho trovato solo questi libri, che ci assomigliano, ma questi sono l'edizione economica credo, io avevo letto quella rilegata ( le finezze della Disney!).
Piccola valanga di libri Disney
Penso di averlo letto in tipo un'oretta. Ero proprio una grande lettrice: ben quattro righe per pagina!
Fortuna che poi ho scoperto che esistevano altri libri, come quelli degli Istrici della Salani o del Battello a vapore.

lunedì 12 marzo 2012

17. Un ragazzo-About a boy di Nick Hornby

17. Il personaggio con cui ti vorresti scambiare di posto per un giorno. 
Ho pensato a lungo a questo quesito. Ho trovato la risposta solo stasera ripensando a tutti i libri letti.
Un ragazzo, Nick Hornby
Un ragazzo, Nick Hornby.
Per un giorno vorrei essere Will. Non avere niente di urgente da fare, non avere problemi economici, vivere di rendita e potersi dedicare alla nullafecenza completa comprando oggetti inutili per la casa. Per un giorno. Ma mi piacerebbe anche vivere tutta questa storia, perchè è esilarante. Ho ancora in mente l'assurda scena della stazione e del cartonato di Kurt Cobain, la consapevolezza di Will che sa che è una situazione assurda ma sarebbe assurdo ridere in un momento così drammaticamente patetico. Una delle migliori scene di sempre. Mi piacerebbe essere Will per un giorno anche per essere dalla parte del maschio classicamente stronzo, del tipo "non m'impegno perchè non voglio crescere"; per un giorno vorrei essere assolutamente superficiale e fregarmene di questo; un giorno per capire che la mia vita in fondo non è tanto male. 
Ma nonostante tutti i suoi difetti da maschio-stronzo-e-immaturo, adoro Will.
Riempire le giornate non era mai stato un vero problema per Will. Magari non era orgoglioso del fatto di non essersi realizzato lungo tutta una vita, ma era orgoglioso della sua capacità di stare a galla nel vasto oceano di tempo che aveva a disposizione; un uomo con meno risorse , pensava, sarebbe potuto andare a fondo e annegare.
***
Di fatto era arrivato a un punto tale che si chiedeva come facessero i suoi amici a destreggiarsi con la vita e un lavoro. La vita richiedeva così tanto tempo che come riusciva uno a lavorare e, per esempio, farsi il bagno lo stesso giorno? Aveva come il sospetto che una o due persone di sua conoscenza stessero prendendo qualche sgradevole scorciatoia.

Nota: nel titolo ho messo anche il titolo inglese perchè funziona meglio di quello italiano per me.
 

Fitzgerald agli scrittori, lettori, editori

Nuotare sott'acqua e trattenere il fiato.
Non si scrive per dire qualcosa, si scrive perchè si ha qualcosa da dire

Scrivere oggi
Secondo una qualche (ed ennesima) statistica uscita qualche mese fa (o anno? Non importa) in Italia ci sono più aspiranti scrittori che aspiranti lettori. Tutti scrivono ma nessuno legge. Non c'era bisogno di scomodare i signori delle statistiche per accorgerci di questa triste ed evidente realtà. Ogni persona con una qualche minima velleità letteraria armata di un computer e di una connessione si sarà accorta che esistono miriadi di concorsi per aspiranti/giovani/dilettanti scrittori: un concorso per il paesino piccolo piccolo, per l'Italia (c'è sempre qualcosa da commemorare), per la festa della mamma, per Moccia che ha scoperto i Baci Perugina, per il nuovo romanzo d'amore trash dell'anno...l'andazzo è questo, da parecchio tempo. Le cose sono peggiorate (dipende dai punti di vista) da quando si è aperto il vaso di pandora chiamato anche web 2.0: gli aspiranti scrittori sono triplicati, credo che nelle case editrici qualcuno si sia messo a piangere inchiostro quando ha scoperto che i loro indirizzi sono alla portata di tutti-tutti, compreso lo ( o gli) svitato di turno, il genio incompreso. Stendiamo un velo pietoso poi sulla piega che ha assunto il mercato, ovvero: di fronte a tanti giovani presunti talenti desiderosi di vedere scritto il loro nome da qualche parte oltre la tesi(na) di laurea, cosa fa l'uomo "furbo"? Ma ovviamente gli dà quello che vuole, facendosi pagare ovviamente. Mi fermo qui, è un argomento delicato e interessante ma non è questo il punto. Il punto è: quanti tra le migliaia di tastiere si sono autoproclamati 'scrittori' sotto il proprio insindacabile giudizio senza sapere minimamente cosa significhi scrivere o cosa significhi narrare?
Questo è quello a cui ho pensato mentre leggevo questo libro.

Francis Scott Fizgerald
Credo che tutti i lettori conoscano Fitzgerlad. O comunque lo conosceranno a breve, quando Baz Luhrmann porterà al cinema Il grande Gatsby con Leonardo di Caprio e Tobey Maguire ( lunga attesa: uscita prevista a Dicembre 2012). O magari l'hanno scoperto grazie all'ultimo film di Woody Allen, Midnight in Paris. Si andrà al cinema, si leggerà il libro e si ricorderà Fizgerald per quest'unico libro probabilmente. O magari è l'occasione giusta per far conoscere anche tutto il resto, la sua sterminata produzione. Non voglio passare per un'esperta di Fitzgerald perchè non lo sono: ho letto Il grande Gatsby tempo fa e mi è piaciuto, un po' malinconico. Ma leggendo questo libro ho ri-scoperto questo autore, mi è venuta voglia di leggere gli altri suoi libri, quelli che stava scrivendo prima di diventar famoso, quelli che ha scritto dopo il boom del suo romanzo, i racconti che scriveva per mantenersi, quei racconti che scriveva in tre giorni, sapendo esattamente cosa voleva il pubblico, consapevole che accontentarlo significava fare violenza a se stesso.  Ma bisogna pur vivere.

"Scrivere bene è sempre come nuotare sott'acqua e trattenere il fiato"
Fitzgerald in questo librettino fatto di citazioni/estrapolazioni da libri/lettere/racconti/convegni descrive in modo assolutamente moderno cosa significhi scrivere. La professione dello scrittore non è cambiata di una virgola dagli anni venti, nei secoli, sono cambiati solo gli strumenti. Il mercato, i critici, gli agenti letterari, gli editori sono sempre quelli, obiettivo: guadagnare, distruggere/proclamare lo scrittore del momento. Attraverso questa raccolta di 'massime' distribuite in modo approssimativamente cronologico si trova un Fitzgerald che scrive, sempre. Inizia a scrivere giovanissimo a 12 anni, e continua a scrivere. Si perde per strada negli anni del college, poi negli anni della Grande Guerra, ma c'è sempre qualcosa che lui vuole dire, che sente il bisogno di esprimere e a 24 anni pubblica il primo romanzo, Di qua dal paradiso. La storia dei suoi esordi letterari è raccontata nel capitolo 9, " Vita di uno scrittore", tratta da Crepuscolo di uno scrittore e L'età del jazz e altri racconti. E' divertente leggere come ricorda il se stesso giovane scrittore, la sua ossessione/disperazione per la scrittura, la famiglia che lo tratta con condiscendenza quando annuncia che lascia tutto per starsene a casa a scrivere il suo romanzo. Sono brevissimi e succosi episodi.
Ma questa è la storia di un genio, e non tutti nascono geni purtroppo o per fortuna. Fitzgerald stesso lo sa ( tra l'altro lui considerava un genio l'amico Hemingway, non se stesso) e per questo scrive ai giovani scrittori (nel caso specifico: la figlia Frances): spazia dai consigli veri e propri "come creare un personaggio/un ambiente" a riflessioni su cosa significhi scrivere e da cosa nasca quest' esigenza. Il vocabolario da usare e cosa non si deve fare ( ubriacarsi e scrivere  ad esempio). 
Alcune citazioni che mi hanno colpita:
" Che sia qualcosa successo vent'anni fa o soltanto ieri, all'origine di tutto ci dev'essere un'emozione; un'emozione che mi tocchi da vicino e che io possa capire."
 " Non bado più granchè a dove mi trovo, nè mi aspetto molto dai luoghi (...)...un tentativo di portare alla luce l'essenza, ma sopratutto il fascino, il dramma, da qualunque realtà mi sta attorno."
" Ora la differenza fra il professionista e il dilettante è terribilmente difficile da analizzare, terribilmente inafferrabile. Significa, semplicemente, avere strumenti sensibili; significa sentire un profumo, fiutare il futuro in una qualche parola. ... Avere qualcosa da dire è questione di notti insonni e patemi d'animo; di ricerca perenne di un tema e di perenne sforzo per portare alla luce la verità essenziale, la giustizia essenziale."
Ce ne sarebbero altre da inserire ( ne ho trascritte almeno una ventina sul mio quadernetto), ma credo sia più pratico leggere il libro. Lo consiglierei sopratutto a chi si considera aspirante scrittore: i consigli di stile, i tesori dello scrittore, gestire i fallimenti. 
F.S. Fitzgerald
Lo consiglio anche a chi vuole capire cosa significa(va?) scrivere o cosa dovrebbe significare;  a chi è curioso di sapere come viveva uno scrittore americano negli anni '20, anche se la risposta è esattamente la stessa di oggi: tentava in tutti i modi di farsi pubblicare, inviando racconti a tutte le riviste, a tutte le case editrici, collezionando lettere di rifiuti a destra e sinistra, facendo altri lavori per mantenersi...finchè non prende la decisione definitiva di scrivere IL romanzo (Di qua dal paradiso), quando lo sente, quando è stufo di fare le cose a metà.
In questo libro Fizgerald scrittore viene messo "a nudo" da se stesso attraverso le sue parole. 
Quindi una pacca sulla spalla a chi ha fatto questo lavorone, all'editor americano Larry W. Phillips e alla Minimum Fax che l'ha portato in Italia.



"Non devi buttarti giù se il tuo racconto non è il massimo. Al tempo stesso non voglio incoraggiarti, perchè in fin dei conti , se vuoi fare sul serio, è giusto che tu abbia i tuoi ostacoli da superare e che impari dall'esperienza. (...)"

sabato 10 marzo 2012

16. Harry Potter and the Deathly Hallows

16. La tua copertina preferita. 
Harry Potter and the deathly hallows
Perchè la copertina mi diceva: 
"Comprami! Quello che ti sto mostrando ora è solo una gustosa anteprima! Questa non è che una sola delle mirabolanti avventure del magico trio in quest'ultimo libro. Cosa? Vuoi sapere perchè c'è dell'oro in copertina? Pensi che siano diventati tutti ricchi all'improvviso? Eheheh, ti piaerebbe saperlo vero? Ah, e vorresti sapere anche perchè Ron ha quella faccia spaventata, Hermione preoccupata e il nostro caro Sfregiato invece ha quel luccichio negli occhi? ...Ma io ti vorrei far notare un'altra cosa: le ferite le hai viste? No vero? E la spada che ha in mano Ron? Ah cara mia, credimi, non hai che una cosa da fare: comprarmi e leggermi, anche se sono in inglese."

Harry Potter and the Deathly Hallows - Cover

venerdì 9 marzo 2012

15. Hugo Cabret

15. Apri il primo libro che ti capita tra le mani ad una pagina a caso e inserisci la foto e la prima frase che ti salta agli occhi. 
La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, Brian Selznick
( Mondadori : qui.)


Dall'introduzione: 
" La storia che sto per svelarvi ha inizio nel 1931, sotto i tetti di Parigi. Qui incontrerete un ragazzo di nome Hugo Cabret, che un giorno, tanto tempo fa, scoprì un misterioso disegno che cambiò la sua vita per sempre "

La luna - Hugo Cabret

Hugo

giovedì 8 marzo 2012

14. I colori del buio di Kathryn Erskine

14. Il libro che stai leggendo in questo periodo. 
I colori del buio, Kathryn Erskine

In realtà è un proposito di lettura.  
Lo inizierò domani o dopodomani. Ad Artemis Fowl e Fitzgerald mancano pochissime pagnine, tra poco saranno finiti.
Ho trovato questo libro tra i consigli di lettura per il mio corso: nel contenitore c'erano un sacco di libri per bambini e ragazzi, libri belli, da leggere, libri che una persona che si occupa di libri per ragazzi deve conoscere. Ho trovato la cara vecchia serie Gaia Mondadori ri-edita, e ho deciso di leggere questa collana, o meglio: i libri nuovi, come questo uscito nel 2010 (2011 in Italia). 
Non so di cosa parli questo libro, non ho letto la quarta di copertina e non intendo leggerla. L'ho scelto perchè il disegno della copertina mi piaceva molto. E' un disegno di Roberta Zeta che per la Mondadori ha disegnato anche la copertina di un libro di Bianca Pitzorno, "Sulle tracce del tesoro scomparso".

Qua sotto il disegno originale ( dal blog di Roberta Zeta).

I colori del buio - Roberta Zeta

mercoledì 7 marzo 2012

Ennalogo di Gianni Rodari

Ovvero: come insegnare ai ragazzi ad odiare la lettura.
1. Presentare il libro come una alternativa alla Tv
2. Presentare il libro come una alternativa al fumetto
3. Dire ai bambini di oggi che i bambini di una volta leggevano di più
4. Ritenere che i bambini abbiano troppe distrazioni
5. Dare la colpa ai bambini se non amano la lettura
6. Trasformare il libro in uno strumento di tortura
7. Rifiutarsi di leggere al bambino
8. Non offrire una scelta sufficiente
9. Ordinare di leggere 
Gianni Rodari

13. Artemis Fowl, Hugo Cabret, Fitzgerald & Cronache

13.Il libro che in questo momento hai sulla scrivania. (Sempre se ne hai uno)
Sulla scrivania ne ho troppi. Mi limiterò al classico comodino. 

 Artemis Fowl, il genio del crimine, Eoin Colfer
Quasi finito. Lo leggo alla sera prima di addormentarmi. Oggi però l'ho letto di pomeriggio perchè ero curiosissima di sapere come-va-a-finire.







 

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, Selznick Brian
Non l'ho ancora iniziato. Ho visto il film e mi è venuta voglia di leggerlo. Sono curiosa.






 
Cronache dal big bang. L'unica gioia al mondo è cominciare, a cura di Pierangeli F.; Sirianni L.
L'ho iniziato da molto tempo. Quando mi avanza concentrazione leggo i saggi conclusivi, credo me ne manchino due o tre.






Nuotare sott'acqua e trattenere il fiato, Francis S. Fitzgerald 
Questo spazia dal mio comodino alla mia borsa: è un libro piccolo e comodo. Sono citazioni,brani estrapolati da lettere/libri/saggi ...sono consigli a scrittori, lettori, editori. Mi piace leggerlo sul treno, per strada, quando anche se ne leggi poche righe non perdi alcun filo e hai comunque materiale su cui riflettere.

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