domenica 29 aprile 2012

Sabato sera al cinema (venerdì pure): dai supereroi ai film francesi

The Avengers
Ieri sera sono andata al cinema. Brutta idea andare sabato sera, ma non c'erano alternative. Mi sono trovata in mezzo alla peggio gioventù under-diciottenne: ragazzine in pantacollant-canotta e basta, finti bulletti con capellino ed occhiali da sole, genitori annoiati nei parcheggi in un'attesa ambigua. Ho dunque preso la saggia decisione che la prossima volta dovendo scegliere tra il sabato pomeriggio dei bimbi e il sabato sera dei bimbi vestiti peggio sceglierò i primi.
Questo perchè Il film che ho visto era il film (nerd) evento del momento, ovvero The Avengers.
La mia conoscenza di comics americani è pari a quasi zero (ho solo letto qualche albo su capitan America), li ho conosciuti grazie ai films marvel. E dopo averli visti tutti (alcuni a forza, come quando quella volta decisero crudelmente di vedere anche "Thor" ahimè) non potevo non vedere anche questo, sopratutto dopo aver visto il trailer, dove Tony Stark sembrava averne per tutti, anzi dove sembrava sarebbe stato un "Iron Man e gli altri". E invece no. Tutti gli altri hanno retto benissimo, primo fra tutti il dr. Banner, aka Hulk. Lo stesso Hulk dei "due film, due schifi". Le scene epiche sono tutte sue, sopattutto sue, anche se nelle locandine è sempre l'escluso: la prossima volta lo voglio davanti, assieme a Tony e Thor. Ah, Thor, il tamarro. Me lo ricordo ancora, col suo martellone: " SONO THOR, IL FIGLIO DI ODINO, WAAAAARGH ". Eppure anche lui ha due o tre momenti validi. E su Tony nulla da dire, non delude, mai. Gli altri li conoscevo poco, anzi per nulla come la Vedova Nera e Occhi di Falco, ma hanno avuto i loro spazi. E Capitan America, beh, non è colpa sua, lui l'hanno disegnato così: secchioncello.
Vabbè, non voglio dilungarmi più di tanto perchè ho paura di dire boiate e che il primo vero nerd di passaggio mi insulti. Comunque: è stato un bel film, all'altezza delle aspettative, dei pareri letti qua e là, ci sono: azione, ironia, complotti intergalattici, NY distrutta per l'ennesima volta...epicness a palate. 
Le Havre ( " Miracolo " aggiunto da italiani incapaci)
Un sabato sera tutto il contrario del mio venerdì sera, in cui ho scelto di guardare un film agli antipodi della galassia marveliana, Miracolo a Le Havre: ambientato in Francia, regia di Kaurismaki, finlandese. Che dire. Anche di questo film ne avevo sentito parlare molto bene da chi l'aveva visto, amanti del cinema, intenditori, quindi mi aspettavo molto. Su mymovies addirittura danno quasi 4 stelline, almeno da parte della critica ( stessa critica ufficiale che a Avengers ha dato 2 stelline mezzo ). Eppure: mah. La critica ha paroloni molto gentili nei confronti di questo film, ma a me non ha entusiasmato così tanto. E' la storia di un lustrascarpe, Marcel Marx, ex bohemienne, che si trova alle prese con un bambino immigrato illegalmente in Francia. E' anche la storia di sua moglie, dei vicini, delle persone che incontra ogni giorno al bar, per strada.
Ho trovato questo film lento, pesante, grave, silenzioso. Non brutto o astruso, si capisce benissimo tutto, la storia è semplice e lineare, il messaggio è chiaro: aiutare il prossimo, grazie alla semplicità delle persone reali, vere. Ma per me manca qualcosa, il calore umano, l'ottimismo (anche se in film del genere quando c'è qualche personaggio ottimista è la volta che gli accade una disgrazia dopo l'altra), qualcosa che ti faccia dire col cuore "che bella storia". Perchè si è una bella storia, ma i personaggi non si lasciano andare, tengono i loro sentimenti per se, a te mostrano la loro maschera quotidiana, ti fanno capire che sono capaci di grandi azioni, che puoi fidarti, ma non si sbottonano, mai. Come la gente del Nord, d'altrone a Le Havre siamo molto a Nord. E emblema di tutto questo per me è il bambino, Idrissy ( se si scrive così): non sorride mai. 
Comunque, nota di demerito grande come una casa a chi ha deciso di aggiungere "Miracolo" al titolo originale, "Le Havre". Ti rovina il film perchè implicitamente sai già come finirà, sopratutto quando c'è una certa battuta. Perchè?

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