Non ricordo chi fossero e come si chiamasse il laboratorio, ma è un episodio che mi è rimasto impresso.
In questo laboratorio la ragazza, senza spiegarci nulla, ci aveva messo davanti alla cartina e ci aveva fatto dividere in 5 continenti all'incirca.
Noi, da ragazzini, senza sapere nulla, facemmo a gara per scegliere il continente più grande: Asia, Africa, America Latina.
Poi, la ragazza ci fece fare dei lavoretti a mano, cose semplici ma non troppo, dovevamo metterci comunque attenzione.
Alla fine della lezione ci disse "Bravi, adesso vi meritate un premio: ho una bella torta e la divideremo!".
E sotto i nostri occhi contrariati diede 1/4 abbondante di torta ai due bambini che facevano gli U.S.A e un'altro 1/4 (sempre abbondante) a quello dell'Europa. Quel che rimaneva della torta venne suddivisa in tre parti: all'Asia (gruppo in cui mi ero messa io) toccò una fetta un poco più grande di quella che spettò a Africa e America Latina.
Proteste.
"Ma noi siamo di più! E abbiamo anche finito prima!"
"Come facciamo a dividere per cinque questa fettina?"
"Però non è giusto, perché lui (Europa) ne ha di più ed è anche da solo! Non vale!".
E la ragazza:"Avete ragione, però questo era quello che volevo mostrarvi: come funziona l'economia."
Il libro di Federico Rampini, Banchieri, invita a questo in sostanza.
Sia all'inizio che alla fine il suo mantra è: «Insegnate l'economia ai bambini».
Insegnare l'economia ai bambini perché da adulti non siano prede inermi della speculazione, o vittime di politici demagoghi che vendono ricette miracolistiche, ciarlatani dalle soluzioni facili. (...)Il libro ripercorre questi ultimi 5 anni, gli anni della crisi.
Le imprese investono miliardi nel marketing per insegnare ai loro manager come vendere; è ora di formare i consumatori perché siano meno manipolabili.
Federico Rampini ci racconta come è nata, come si è sviluppata e perché l'America ne sta uscendo e noi no. È un libro per una lettura mediamente impegnativa: i capitoli sono molto brevi e la scrittura di Rampini è scorrevole, però i temi trattati sono complessi, ad esempio quando si fa esplicito riferimento a economisti del passato e moderni, alle varie correnti di pensiero...ecco, lì un po' si arranca.
Non avendo una grande conoscenza di questo argomento ho faticato a capire fino in fondo certi termini (ho cercato sul dizionario o su wikipedia), però proprio per questo ho voluto leggerlo.
Quando in televisione o sui giornali si parla di economia e politica (sempre nello stesso servizio) ho sempre fatto fatica a capire perché una soluzione economica fosse migliore/peggiore dell'altra, perché alcuni fossero critici o meno con la politica dell'austerity etc. Faccio fatica perché non ho mai studiato economia se non in un corso della durata di un semestre all'università. E faccio fatica perché ho poco interesse, mi sembra che la maggior parte delle volte tutto quello di cui si parla non mi riguardi direttamente.
Federico Rampini nel suo libro parla di questo, di come sia stato possibile che la crisi ci travolgesse tutti: ignoranza. Famiglie di consumatori che si sono lasciati convincere a firmare per la loro rovina, cittadini disinteressati e ignoranti che credono che i massimi sistemi non li riguardino.
Posso essere sincera?
Di tutto quello che ho letto mi sono rimasti alcuni concetti. I nomi, i ruoli, i ladri, i tramini vari il mio cervello li ha lasciati andare: sono così tanti che ci vorrebbe una seconda e una terza rilettura.
Alcune idee di fondo però sono rimaste. Ad esempio che ai veri colpevoli della crisi, del gioco d'azzardo sulla nostra pelle, non è successo niente: sono più forti e più ricchi di prima. Perché? Perché non esistono leggi per poter condannare quello che hanno fatto.
Mi è rimasto che a Obama se gli son venuti i capelli grigi c'è un perché: sta tentando di combattere i veri poteri forti, le banche, che hanno i loro rappresentati nei Repubblicani e anche nei Democratici.
Mi sono rimaste tante altre cose, tra cui il motto di Rampini: insegnare l'economia ai bambini.
Sono però del parere che prima di insegnarla ai bambini la si dovrebbe insegnare agli adulti. Corsi aperti a tutti dove si spiega come funziona il sistema economico: dove finisce il nostro denaro?
Insegnare l'economia ai bambini è importante, ma credo che se si dessero delle basi solide in tutte le materie non sarebbe così necessario e prioritario.
A volte mi pare che ogni specialista della propria materia sia così preso dalla passione, dall'amore e dall'importanza che dà a questa, tanto da ritenerla essenziale e superiore alle altre.
È importante sapere come funziona il sistema, ma sono convinta che se si spingessero i bambini ad affinare curiosità, osservazione, spirito critico sarebbero poi loro stessi a cercare informazioni, a voler sapere.
Banchieri, in definitiva, è un libro che consiglierei a chi ha voglia di capirne di più sulla situazione economico-politica di questo momento: come siamo arrivati e dove stiamo andando. Non è difficile, ma, ecco, non è il libro da leggere prima di addormentarsi a letto.
Nessun commento:
Posta un commento