martedì 4 febbraio 2014

Detrazioni per chi legge nel 2014? La solita beffa

Fonte
Ho letto proprio poco fa questa spiacevole notizia, o meglio: l'aggiornamento sulla famosa detrazione fiscale che ci aveva resi tanto felici a dicembre.

Il popolo dei lettori aspettava da tempo la normativa per poter accedere alla famosa detrazione del 19%, di cui si sapeva solo che sarebbero stati 1000€  per libri scolastici e 1000€ per i libri, per un tetto massimo di 2000€ a persona.
Ecco, cancellate tutto (e ringraziate Marco Causi).

Si trattava dell'ennesimo slogan per dare il momentaneo contentino, per dire "guardate, stiamo facendo qualcosa, ci stiamo pensando! A noi la cultura importa"

Una volta aperti gli occhi si è scoperto che si poteva fare ben poco.


In poche parole:
  • Ci sarà solo un buono riservato solo agli studenti delle scuole superiori;
  • l'ammontare del buono sarà stabilito dal ministero dell'Istruzione e dello Sviluppo economico;
  • Il buono (uno a studente) permetterà uno sconto del 19% sull'acquisto di libri scolastici;
  • i libri potranno essere acquistati solo nelle librerie fisiche, non in quelle virtuali;
  • tuttavia le librerie dovranno prima fare richiesta per poter aderire all'iniziativa e ricevere quello che è già stato chiamato bonus librai.
Allora.
Premetto la solita frase politicamente corretta meglio di niente.
Al momento però sono piuttosto incattivita e piena di dubbi.

Non si doveva favorire la lettura?
Questo cambiamento drastico dal progetto iniziale favorisce solo le librerie fisiche e questo è un grosso sbaglio perché dà alle persone la percezione errata che i librai siano diventati l'ennesima casta (basta vedere i commenti per farsi un'idea). Il bonus dovrebbe essere dato ai cittadini, agli studenti, e poi dovrebbero decidere loro (o meglio, le famiglie) dove spenderlo.

Le librerie virtuali
Avevo detto qualche tempo fa che io non comprerò più su amazon.
Detto questo sono sempre assolutamente contro questo tipo di legiferazione. Non esiste solo Amazon come libreria virtuale e oltretutto una persona deve essere libera di acquistare i libri in qualsiasi luogo voglia: se la gente vuole comprare su Amazon, che compri su Amazon.
E se nel raggio di 40 km non esiste una libreria è abbastanza ovvio (e comodo) ricorrere al negozio on-line.
Questa clausola accresce l'idea dei librai come casta, come specie da salvare, quando invece quella del libraio è una professione che deve necessariamente cambiare (così come la maggior parte delle professioni culturali). Se proprio si vogliono aiutare le librerie fisiche si faccia un progetto serio.

Ebook
Stando ad alcuni articoli sono inclusi i testi digitali.
Sbaglio o in libreria non si vendono testi digitali?
Io fino ho comprato ebook solo on-line, per comodità e perché non ho mai trovato librerie che facessero questo servizio: principalmente perché è comodo farlo a casa o tramite lo store cui sei eventualmente collegato con l'ereader.

Libri scolastici
Ho trovato notizie contrastanti, ma pare proprio che i ragazzi potranno acquistare solo testi scolastici e/o universitari (ma se vanno alle superiori perché dovrebbero comprare libri universitari?).
Non credo che serva alcun commento: è proprio un bellissimo incentivo alla lettura. Tutti noi nel tempo libero per svagarci ci leggiamo economia aziendale 2/grammatica latina per principianti/ Corso d'inglese 3.

Libri scolastici 2
Pur volendo favorire le librerie, esattamente: come l'acquisto di libri scolastici con il bonus può favorirle? Tante librerie non fanno questo servizio, lo lasciano alle cartolerie, cartolibrerie e supermercati.

Servirà a qualcosa?
Andiamo oltre quel meglio di niente.
Quello che nelle intenzioni doveva essere un incentivo alla lettura, si è tradotto in un mero buono sconto sull'acquisto di libri scolastici.
Presentato così a me sinceramente pare un po' inutile. Cambia pochissimo per uno studente lettore. Oltretutto senza la cornice in cui era nata l'iniziativa (incentivare la lettura) dà proprio l'idea del contentino, della toppa che non compre tutto il buco, anzi.
Inoltre sembra che l'accesso al bonus sarà regolato in base all'ISEE.

Comunque l'acquisto di questi libri è già da fare, è obbligatorio.
Non è un incentivo a leggere di più sapere che il tuo testo di letteratura italiana l'hai pagato meno. Certo aiuti la famiglia, ma non invogli a leggere.

I soliti slogan
Mi domando perché i governi amino fare questi proclami a gran voce, alimentando le speranze e i sogni di tutti, senza prima informarsi sull'effettiva realizzazione di quello che dicono. È così difficile evitare di parlare a caso?

Ci avevano promesso detrazioni fiscali  del 19% su un massimo di 1000€ sui libri di lettura e di 1000€ sugli scolastici, per tutti, con libri da acquistare in qualsiasi luogo.
Invece ci si ritrova con un buono sconto di 19% per soli studenti delle superiori, in base al reddito e per libri scolastici da comprare solo nelle librerie convenzionate.


Nota: Le notizie sono frammentate, purtroppo stanno uscendo ora parecchi articoli, dove in ognuno si dice qualcosa di diverso: ho estrapolato i punti comuni, quindi quelli in teoria sicuri.
Quel che è certo è che il testo non è molto chiaro e in più punti ci sono ambiguità (es. librerie virtuali). Nel caso qualcosa fosse errato, chiedo scusa, correggerò al più presto.


6 commenti:

  1. "Mi domando perché i governi amino fare questi proclami a gran voce, alimentando le speranze e i sogni di tutti, senza prima informarsi sull'effettiva realizzazione di quello che dicono. È così difficile evitare di parlare a caso?"

    Questa cosa dà un fastidio tremendo anche a me. Ma ormai ci ho fatto l'abitudine. In Italia l'intervento pubblico si confonde con il proclama riguardante l'intervento pubblico, come se la dichiarazione di intenti coprisse anche il raggiungimento dell'obiettivo dichiarato.

    D'altra parte la dichiarazione di intenti è gratis et amore dei, non costa niente, se non il consumo di carta, inchiostro e corde vocali. E in Italia siamo grandi amanti della dichiarazione di intenti: i Futuristi, con i loro manifesti, quasi sostituirono la dichiarazione di intenti artistici all'arte stessa.

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    1. A volte mi domando chi ci sia nell'ufficio di comunicazione ai piani alti: quale mente geniale pensa che se ai proclami non seguono fatti è inevitabile una caduta a picco della propria immagine? sarebbero da licenziare tutti. (o magari questa geniale pensata l'hanno avuta i politici stessi)

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  2. E i continuo a domandarmi: e i fumetti con l'IBAN valgono o no? Se sì anche la fumetteria deve aderire all'operazione?
    Tanta fuffa >__<

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    1. Si parla di librerie, ma appunto...quale è la definizione di libreria? In certi paesi ci sono botteghe che vendono di tutto, anche libri!
      E cmq i fumetti credo rientrino nella categoria "romanzo"...e oltetutto non sono materiale scolastico...quindi nada, come sempre.

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  3. Che fregatura. Anch'io sto leggendo commenti sparsi, in attesa che questo testo definitivo sia pubblicato. C'era un limite di 60 giorni, mi diceva qualcuno. La fregatura è doppia, perché se la modalità sarà, come sembra, un "buono" del 19% fornito dai librai agli acquirenti, andranno in difficoltà proprio le librerie, dal momento che lo Stato non è un buon pagatore. Però dirottare tutto sulla scolastica è ragionevole. Avevo provato a fare due conti e la copertura è a malapena sufficiente a coprire le richieste che potrebbero provenire da quel settore. Per un anno, figuriamoci tre!

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    1. Per la scolastica comunque esistono la dote scuola e la dote famiglia...pur capendo le difficoltà economiche, esistono già degli aiuti per sostenere queste spese...

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