mercoledì 19 marzo 2014

Libri senza stereotipi: è possibile?

In questi giorni c'è e c'è stato flashmob molto interessante di cui ho parlato qui.
Si chiama Flashbook senza stereotipi.
In breve: è una sorta di risposta da parte del gruppo Flashbook-letture a ciel sereno alle reazioni esagerate dei politici di fronte all'iniziativa di Camilla Seibezzi (portare 49 libri in asili e scuole per insegnare ai bambini il prezioso valore della diversità).

Forse ne avrete sentito parlare. I giornali hanno riportato la notizia con titoli tipo «49 fiabe gay negli asili dei NOSTRI figli!», alimentando la credenza che si stesse facendo propaganda omesessuale negli asili appunto: indottrinarli da piccoli per averli finocchi da grandi, furbi questi gay eh.

Piccolo Uovo è perplesso.
Pensavo a questa faccenda dei libri accusati di essere gay (senza esser stati letti tra l'altro ne dai giornalisti ne dai politici, hanno altro da fare loro, roba importante).
Chiunque sia un minimo appassionato di albi illustrati avrà reagito in due modi credo: ridendo o strabuzzando gli occhi. 



Io ho prima riso, poi strabuzzato gli occhi quando ho letto che, beh, facevano/ fanno sul serio.

Tra tutti i libri accusati "solo" 3 o 4 parlano effettivamente di gay, i libri del Lo Stampatello (di cui avevo già parlato QUI). E lo fanno dal punto di vista del bambino. I bambini sono curiosi, fanno domande, vogliono sapere: così anche quelli nati in famiglie diverse. Se esistono libri che raccontano ai bambini di api e fiori e cicogne e chissà cos'altro, perché questi no?

Gli altri libri invece hanno altre storie ma partono dallo stesso presupposto: rispetto della diversità.
Oggi il diverso fa ancora paura?
Si. E non sono io a dirlo: baste leggere/sentire i titoli dei giornali.

Mi è capitato poi di vedere questo video, Dear Future Mom.


Un video molto bello realizzato per il 21 marzo, Giornata Mondiale sulla sindrome di Down.
Uno degli intenti dichiarati è diffondere una nuova cultura della diversità.
Siamo sempre qui: accettazione  e rispetto della diversità nostra e altrui.

Zaff non vuole fare il principe, il meccanico o l'ingegnere.
Lui vuole fare la principessa.
I libri che che sono stati selezionati per il progetto Leggere senza stereotipi vogliono arrivare a questo. Ma perché sono stati scelti questi e non altri?

Per quella che è la mia -ristretta, lo riconosco- esperienza di lettrice di libri per l'infanzia.
Nella maggior parte dei libri i bambini sono bianchi, con mamma & papà nel più classico stile Mulino Bianco, azzurri per bambini e rosa per le bambine.
Non ci sono libri con protagonista un ragazzo down, un bambino sulla sedia a rotelle, con un handicap fisico di qualsiasi genere. O anche solo con un bambino color cioccolata: cioé ci sono ma nella maggior parte dei casi il bambino vive in un villaggio lontano ed è un selvaggio. O è un profugo.
Per carità, va bene dar voce a queste storie: ci sono però bambini figli di immigrati che son nati qua, che parlano il dialetto, che seguono le assurde mode di tutti i ragazzi. Hanno il diritto di essere rappresentati nella loro quotidianità no?

Autistico, profugo, down, adottato, cieco,
sordo, musulmano, balbuziente.
Alla fine, che differenza fa?
Rendere normale la diversità significa creare una storia con un protagonista diverso.
Senza però rendere tutta la storia diversa, costruita su misura. Esistono alcuni libri con protagonisti bambini con handicap...ma sono molto brutti, come se i bambini diversi dovessero avere storie diverse, fatte solo per loro.
A volte mi domando cosa costi creare una banale storia d'amore, magari con il classico triangolo amoroso, dove la protagonista è sulla sedia a rotelle. Non proviamo forse tutti le stesse emozioni a 15 anni? E al di là del tuo patrimonio genetico, il cuore non prova le stesse emozioni degli altri?
(scusate la banalità della frase, ma certa gente non ci arriva proprio).

Libri per tutti (non "collane speciali" per favore) che rappresentino la realtà com'è effettivamente: tutti nelle nostre classi abbiamo avuto compagni diversi, per la situazione familiare, per le origini, per le capacità fisiche...perché non rappresentarli tutti nei libri?

Credo che si possa e si debba partire dai libri, dalle storie.
È possibile sperare che in futuro libri di questi tipo possano nascere? Libri senza stereotipi?
E senza che si creino le solite sterili ipocrite polemiche attorno.

Lu è un lupetto che si ritrova a frequentare una
scuola di porcellini dove tutti lo additano
come altro, come diverso:
"fa un po' paura", "ha un'aria cattiva",
"secondo me puzza"...poi...
Se conoscete altri libri che sono effettivamente così consigliatemeli pure. 
La bibliografia di flashbook la trovate qua invece.

12 commenti:

  1. Che progetto interessante *__*
    E come al solito i politici si distinguono per gridare cose a caso che non c'azzeccano nulla con la realtà. Che tristezza ...

    PS: Il video è meraviglioso *__*

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  2. bellissima iniziativa, che andrebbe diretta più ai "grandi" che ai piccini. forse siamo noi (?) ad avere troppi pregiudizi. i bambini imparano da noi il disprezzo e la paura per il diverso, dalla loro c'è solo la curiosità, intesa come bisogno di capire, comprendere, accettare.
    grazie per aver messo i titoli dei libri, spero di poterne recuperare qualcuno!

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    1. Grazie al gruppo di Flashbook che ha postato il tutto e fatto qualcosa per davvero :D

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  3. Andrebbero fatti leggere ai grandi, ai genitori, ai politici (ammesso che qualcuno di lori sappia leggere), altro che ai bambini! Loro sanno già tutto, siamo noi che poi li roviniamo.

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    1. In realtà sull'atteggiamento dei bambini non son così d'accordo xD...i bambini possono essere cattivi e molto scostanti se lasciati a se stessi, sopratutto perché imparano guardando...vedono i comportamenti dei genitori e poi li imitano. Per questo è bello, è necessario, che partecipino e che osservino altre realtà...almeno altri modelli da imitare!

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    2. giusto, la mia era una boutade

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  4. Ciao e complimenti per il blog che ho scoperto da pochissimo!
    Sul mio c'è un "boomstick" per te!

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  5. Non sapevo di questa iniziativa negli asili (me ignorante, il telegiornale lo ascolto distrattamente mentre cucino xD), comunque mi sembra utile e interessante.
    Penso che i bambini di oggi siano molto più sensibili alla diversità, soprattutto quella razziale, perché oggi ci sono molti più bambini stranieri nelle scuole. Quando andavo a scuola io c'erano pochissimi bambini non italiani, invece se guardo le classi dei miei nipoti oggi una buona metà sono stranieri.
    A partire da questo, penso che i bambini oggi siano molto più aperti a comprendere la diversità, e fare leggere questi libri nelle classi non può che chiarire loro dei dubbi, perché molti la diversità la vivono nella scuola e nella famiglia, che purtroppo non sempre è capace di accettarla serenamente.

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  6. Quanto mi fa piacere leggere questo post! Io sono un educatrice e tutti i giorni mi scontro con la difficoltà di accettare la diversità ma per fortuna giornalmente posso dire di sperimentare accoglienza e integrazione. Non bisogna arrendersi!

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