lunedì 13 febbraio 2012

Le mie librerie: la Feltrinelli della Stazione Centrale di Miano

Piccola Premessa
Sarebbe molto bello parlare delle piccole librerie indipendenti, quelle sconosciute e polverose che straboccano di libri. Non ne parlerò per adesso perchè : 1. sono allergica alla polvere, il che m'impedisce di avvicinarmi a questi stereotipi romantici; 2. sono molto concreta; 3. queste librerie sono merce sempre più rara, ma esistono e resistono, ne parlerò prossimamente ( dopotutto gli stereotipi romantici un po' mi piacciono).
Spiego il punto 2: mi duole ammettere che preferisco comprare un libro nelle grandi catene, perchè posso 'raccogliere punti', perchè posso facilmente trovare sconti, perchè posso ciondolare tranquillamente per la libreria senza sentirmi obbligata a fare qualcosa, senza dover dare alcuna spiegazione. Nelle catene però compro solo i libri più "famosi", o i classici, quelli che ti vendono col 3x2, i libri di successo. In realtà pensandoci puoi trovare solo questi libri nelle catene.

La Stazione Centrale
Come si sarà capito, sono spesso in giro, più che altro per la Lombardia. Passo molto tempo ad inseguire treni e in attesa di treni. Minuti che spesso diventano ore in questi giorni di scioperi e freddo e che si assommano ai ritardi cronici.
 La stazione centrale di Milano è diventata negli ultimi tempi una delle stazioni dove preferisco attendere l'inizio dei miei viaggi. Di solito dipende da dove mi porta la metro, quando mi attardo a scendere c'è sempre Lambrate in fondo. Ma aspettare a Lambrate è diventato noioso: perchè sul treno non trovo mai posto per sedermi (e leggere), perchè ha solo una piccola libreria Mondadori con niente d'interessante, che conosco a memoria. In stazione Centrale invece il 24 novembre 2010 ha aperto la Feltrinelli numero 101: una libreria-store, di 4 piani pieni zeppi di libri, cd, dvd e cianfrusaglie varie (= biscotti, grissini, magneti, puzzle etc etc).
Adesso aspettare il treno non è più così opprimente. A ogni piano c'è un'entrata, e quella al terzo è a un soffio dai binari: davvero comoda.

Esplorando la libreria
Se in quest'ultimo anno siete stati a Milano in treno credo avrete avuto l'occasione di vedere la Feltrinelli coi vostri occhi: almeno un giro l'avrete sicuramente fatto se siete dei lettori. Anche perchè la Feltrinelli è quasi sempre aperta: tutti i giorni, dalle 7.00 alle 22.00, orario continuato ovviamente.
Comunque. Mentre aspettavo il treno ho gironzolato tra i vari piani per vedere quale ordine fosse stato usato per sistemare i libri, verificato poi su internet. ( Si non avevo niente da fare). Ed ecco qua:
Piano terra: libri da viaggio, alimentari, assortimento di libri in lingua straniera, mappamondi e cartine in questo periodo, libri in offerta (Libri della Tea al 25% di sconto, Bur e Bompiani Tascabili al 25%) edicola internazionale, storia locale: ovvero Milano in tutte le salse. Non mi soffermo mai molto: un'occhiata veloce ai libri in sconto, all'edicola, e poi salgo, anche perchè ci sono poche poltrone dove sedersi comodamente.
Piano secondo: spazio "Kidz", libri per bambini e ragazzi, cd e dvd, giochi in scatola, videogames, fumetti, manga. In questo piano mi soffermo di più, anche se pure in questo piano ci sono poche poltroncine. Mi piace stare nel reparto per bambini a sfogliare i libri per i più piccoli, disposti appositamente al loro livello. Ci sono libri enormi e colorati, libri pop up, libri per non mangiare troppo, libri per capire cos'è il muco...tutti da sfogliare e leggere se si ha un po' di tempo. Vista "sull'ammezzato commerciale", ovvero l'interno della stazione, vedi gente che corre, gente che trascina la valigia ribelle, gente che s'ingozza di brioches mentre fissa l'orologio. Interessanti visioni insomma. In questo piano c'è anche il reparto fumetti/manga, ben in vista: mi fa piacere vedere che siano stati messi al centro dell'attenzione, anche se l'offerta per adesso è ancora scarsa, i volumi esposti erano i classici dei fumetti. Ma in fondo siamo in una libreria, non in fumetteria.
Piano terzo: il piano principale, dove si riversa la maggior parte della gente. Qui c'è la narrativa  classica e contemporanea; saggi, libri di storia, filosofia erudita e filosofia spicciola ( del tipo "come essere felici in dieci giorni"); libri di cucina, di cani-gatti-cucciolame vario, fai da te; libri rosa, libri gialli, libri verdi. Insomma un po' di tutto per accontentare almeno in minima parte l'enorme varietà di gente. In questo piano poi si trovano le famose comode poltroncine, ben disposte in fondo alla sala, perennemente occupate. E c'è anche un bel tavolo rotondo, anche questo con posti ad esaurimento. C'è qualcuno che legge il giornale, qualcuno che lavora al computer, qualcuno che si è preso una pila di libri dagli scaffali e legge con tutta calma, qualcuno che scrive. Cappotti, sciarpe, zaini, borse appoggiati sulla sedia  a terra. Sottofondo: musica e un leggero brusio della gente che parlotta. Ma qui siamo sul fondo: più ti avvicini all'uscita, più il rumore aumenta, la gente che corre, gli annunci all'altoparlante, i treni che arrivano.
Piano quarto: "una sala monumentale di circa 500 metri quadrati, non sarà destinato alla vendita, ma diventerà uno spazio eventi dedicato a un grande milanese, Giorgio Gaber, dove avranno luogo incontri, presentazioni, proiezioni e show-case di grande impatto". Cito dal sito perchè non ci sono mai stata, ma spero di visitarla presto. Probabilmente il 28 Febbraio quando alle 18.30 ci sarà Marco Travaglio che presenta il libro Mani pulite (Chiarelettere). 



E' un libro di Lane Smith
Aspettare di partire può essere molto noioso. Molte cose possono ammazzare il tempo, leggere è solo una di queste. Prima che inizi il viaggio però mi piace gironzolare, esplorare. L'ultimo reparto in cui mi sono persa è quello dei bambini. Ho iniziato sfogliando a caso i libri che probabilmente non comprerò mai: e ho trovato quello di Lane Smith.
E' un libro formato in quarto (credo), di 32 colorate pagine fatte di carta lucida, liscia liscia. I protagonisti sono una scimmia, un asinello, un topolino. Sono disegni semplici, e come tutte le cose semplici sono bellissimi. La pagina grande aiuta a godersi il disegno appieno e così scopri i piccoli particolari, come il cappellino della scimmia o il colore che sfuma lentamente. Il testo della storia è scritto bello grande e con poche essenziali parole: ai bambini in fondo basta poco per capire (invece noi di quanti paroloni abbiamo bisogno ?).
E' un libro che ho letto in mezz'oretta, si legge in poco insomma, ma proprio questa semplicità colpisce: poche semplici parole fanno capire il divario che non sarà mai colmato tra il prodotto tecnologico e il prodotto manuale, vero, da toccare.
La storia si svolge in poche scene: la scimmia legge comodamente sulla poltrona il suo libro, l'asino gli chiede cosa sia il libro, cosa fa il libro, a cosa serve il libro ed elenca le infinite possibilità del computer/smartphone/tablet. Un piccolo scontro tra ebook e libro? No, perchè sono cose diverse, e anche l'asino lo capisce quando tocca il libro, quando lo guarda. E capisci così che il libro non potrà mai essere sostituito, sopratutto per i bambini. Cambierà forma, certo, ma il libro continuerà a esistere e resistere: come si può rinunciare al possedere "la storia"? Sopratutto i libri per bambini: sono piccoli gioielli che hanno fatto sognare e faranno sognare tantissimi piccoli lettori. I disegni, la rilegatura, le pagine...i bambini sono lettori esigenti e attenti ai particolari, per questo i loro libri sono molto più curati dei nostri e per questo forse i loro libri non spariranno tanto presto (anche perchè quale genitore darebbe il suo prezioso smartphone al figlio cinquenne con le mani sporche di marmellata magari ?).
E' un libro che regalerei sicuramente a un bambino ( se ne conoscessi uno) ma anche a un adulto asino (ne conosco tanti), per far ricordare il piacere del leggere d'una volta.

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