sabato 23 febbraio 2013

L'indimenticabile estate di Abilene Tucker, Clare Vanderpool

Il perfetto esempio di come i libri per ragazzi spesso superino i libri per adulti in qualità.

L'indimenticabile estate di Abilene Tucker,
Clara Vanderpool, trad.  Aurelia Martelli,  EDT,  2012
Di cosa parla

Abilene Tucker ha 12 anni ed è curiosa, vivace, intraprendente. Arriva a Manifest il 27 Maggio del 1936, in tempo per frequentare l'ultimo giorno di scuola e farsi dare i compiti da Suor Redenta, scrivere una storia
Abilene però non pensa ai compiti: lei vuole sapere perché il padre l'abbia spedita in quella cittadina stanca, la città di suo padre, a passare l'estate, allontanandola da lui per la prima volta nella sua vita. E' decisa a scoprire tutto su suo padre: cos'ha fatto? Perché nessuno le parla di lui ? Perché tutti in quella città la guardano in quel modo ?
La lunga estate di Abilene inizia con una lettera di un ragazzo del 1918, una bussola impazzita, una vecchia indovina, una Talpa da scoprire, vecchi giornali da leggere e una scatola piena di piccoli tesori. E due amiche, Lettie e Ruthanne, vivaci e curiose quanto lei che l'aiuteranno a svelare i molti segreti della loro città. 


Questo libro è un ottimo libro sotto molti punti di vista. 
E' uno di quei libri da leggere d'estate, durante quelle lunghe e calde giornate che sembrano non finire mai.
La storia si sviluppa su due binari che convergono solo alla fine. 
Sul primo abbiamo Abilene, orfana di madre, allontanata dal padre, che nonostante tutto non si abbatte mai. E’ un personaggio senza sbavature: decisa, forte, intelligente, che sa come come gira il mondo perché lei l’ha frequentato per tutta la sua giovane vita. Sa quando le persone non vogliono parlare, sa quando può chiedere, sa che con Miss Sadie dovrà avere pazienza, perché certe storie hanno bisogno del tempo per essere raccontate e ascoltate. E lei pazienta perché vuole assorbire la storia, vuole sentirla anche sua. Perché quando le storie ti entrano dentro i loro protagonisti diventano veri, ti affezioni, soffri e gioisci con loro. 
Così è per Abilene quando ascolta la storia di Jinx, l’altro protagonista della nostra storia.
Jinx è un ragazzo orfano, vissuto nella Manifest nel 1917. Lui ha qualche anno più di Abilene, 16, ed è un po’ troppo furbo. Jinx però non è l’unico altro protagonista: è tutta la città ad affascinarci. 
Clara Vanderpool
Clara Vanderpool attraverso i racconti dei suoi nonni, ricostruisce perfettamente l’atmosfera degli anni '17-'18 in una piccola cittadina del Kansas. L’ingenuità con cui i ragazzi si proponevano per partire per la guerra, il padrone della miniera che tiranneggiava i propri operai con turni massacranti e paghe misere, gli immigrati spaventati, le epidemie mortali. A questa perfetta ricostruzione aggiunge personaggi talmente intensi da essere reali e una storia quasi perfetta: quasi perché non è tutta farina del suo sacco, è infatti basata su alcuni fatti realmente accaduti, da lei raccolti e rielaborati. 
La modalità in cui è raccontata la storia ci permette di entrare pian piano nella Manifest del 1917: ci sono i racconti di Miss Sadie, poi i giornali dell’epoca che Abilene ripesca ogni volta, e ci sono le lettere di Ned, dal fronte. Quest’ultime sono spiazzanti, perché rende ancor più evidente come i ragazzi che combatterono la prima guerra mondiale erano totalmente ignari di cosa fosse la guerra per davvero. 
Un'altra parte molto forte del libro è quando si parla degli immigrati: italiani, scozzesi, russi, norvegesi...tutti gli europei in fuga, alla ricerca di una vita migliore, schiacciati dalla paura, spaventati e rassegnati ad essere dei diversi in un paese dove tutti sono diversi. 
Il libro di Clara Venderpool parla di una cittadina stanca, quella di Abilene, che ha dimenticato le lotte passate e la speranza di una vita migliore, la città all'epoca di Jinx, ancora senza futuro. 
Eppure basta poco a volte, pochissimo per cambiare le cose: basta far riemergere un ricordo, una storia, un nome e poi vieni travolto, a ruota. Ti ricordi di com’era allora, dei sentimenti che nutrivi, delle speranze che coltivavi; e rinasce la voglia di fare. 
A volte per poter ripartire serve una storia, e certe storie devono essere raccontate, ad alta voce, ed hanno bisogno di qualcuno che ascolti, come Abilene. Certe storie poi hanno bisogno di essere tirate fuori a forza, per togliere il dolore e guarire la ferita. 
E' vero che ero io ad aver bisogno delle sue storie, ma lei aveva bisogno di raccontarle. Come se il narrare fosse l'unico balsamo a portarle un po' di conforto. 
E’ un bel libro, scritto davvero bene, dove niente e nessuno viene dimenticato, dove ogni personaggio ha una sua piccola parte nella storia, segno di come tutto sia involontariamente collegato. 
E’ il primo romanzo di Clara Vanderpool,  tra l’altro vincitore del Newbery Medal Award 2011per l’eccezionale contributo dato alla letteratura per l’infanzia”, meritatissimo. 
Consigliato ai ragazzi e a chi vuole leggere una bella storia. 

2 commenti:

  1. Ciao, sono capitata qui per caso e spulciando un po' ho trovato il tuo bel post in cui descrivi le "Cronache dal big bang" e l'ho adorato : io adoro curiosare (e comprare!) nelle bancarelle e nei negozi di edizioni vecchie e polverose e dissertare su brossura e pastosità delle pagine!
    E vedo che ti piace la letteratura per ragazzi (che poi, questa mania di catalogare :P) quindi...a presto!

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    Risposte
    1. Cronache dal big bang continuo a trovarlo geniale e continuo a ritenermi fortunatissima per averlo trovato a un prezzo veramente conveniente.
      La letteratura per ragazzi mi piace moltissimo, ne parlerò ancora (tanto), anche di quella per bambini, dove si annidano piccoli capolavori.

      A presto :)

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